Ed eccomi con un nuovo capitolo!!! come sempre commentate!!!
è meno lungo dei primi 4, ma spero che sia fatto bene...
Ditemi che ne pensate!!
CAPITOLO 5
Anya aprì la porta di casa. Entrò. Suo padre non c’era, era al lavoro.
La ragazza piangeva ancora.
Si buttò sul letto. Aveva bisogno di aiuto. Si sentiva sola, doveva stare con qualcuno.
Si coprì la testa con un cuscino. Voleva dormire. Aveva bisogno di lui.
Ma era troppo confusa e spaventata per dormire. Sentiva ancora la stretta ferrea di Seto sui suoi polsi e le sembrava ancora di sentire la sua voce fredda.
Ma ad un certo punto sentì anche qualcos’altro. Una voce, e una mano che le accarezzava il braccio. Qualcuno le stava parlando vicino all’orecchio.
“Non piangere…”
Sentì poi delle labbra… sì, delle labbra scendere dolcemente sul suo collo, mettendole i brividi, ma non di paura. Di piacere.
“Sono qui adesso… nessuno ti farà più male…”
La ragazza, cullata dal suono melodioso di quella voce, si addormentò.
“Chocola…” sentì la ragazza. Quella stessa voce melodiosa che aveva sentito subito prima.
Aprì gli occhi. C’era il ragazzo con gli occhi viola.
Anya non capiva. Come poteva essere lui la stessa persona che le aveva parlato… da sveglia?
“Cosa ci facevi nella mia stanza?”
Il ragazzo la guardò sorpreso: “Io non ero nella tua stanza. Ero qui e ti aspettavo.”
Anya sospirò. Ormai quel ragazzo per lei non era solo un personaggio dei suoi sogni.
Sentì improvvisamente la mano del ragazzo che le prendeva il braccio.
“Tutto ok?” le chiese.
Anya si girò di scatto e si trovò a due centimetri dal viso del ragazzo. Il suo sguardo era fantastico…
Anya deglutì e, mentre arrossiva, si staccò.
“Devi dirmi come ti chiami” disse.
Il ragazzo le prese la mano. Il suo viso era serio.
“Siediti” disse. La ragazza ubbidì.
Ma lui non rispose. Non disse niente.
La ragazza allora gridò: “è così difficile dire un nome?”
Il ragazzo la guardò. Le prese il viso con una mano e lo accarezzò. Anya sentì le forze che le mancavano.
“Ti prego Chocola… non chiedermelo… non posso risponderti… fidati… un giorno lo saprai…”
Anya non rispose. Si era come persa, sentiva solo la mano del ragazzo sul suo viso… ad un certo punto però si riprese. Tolse con forza la mano dalla sua guancia e gridò.
“è facile così, vero? Dirmi quello che devo fare mentre tu mi rendi debole!”
Il ragazzo sospirò: “Non è così. Pensavo solo di farti… piacere, tutto qui. Ma se ti disturbo…”
Anya lo guardò negli occhi: “Non fare la vittima adesso!”
Il ragazzo rispose allo sguardo. Ma per la ragazza, il suo sguardo era troppo sicuro, troppo forte.
“Non sto facendo la vittima. Possibile che non tu non capisca che io ci tengo a te?”
Anya a quelle parole non seppe ribattere. D'altronde, era quello che voleva, che il ragazzo tenesse a lei. E poi, non se l’era forse immaginato mentre le baciava il collo?
A quel punto la ragazza arrossì. E pianse.
“Scusa… sono una stupida…”
“Non dirlo nemmeno per scherzo!” disse il ragazzo.
“Ma è vero!” Disse Anya.
A quel punto il ragazzo provò una incredibile tenerezza per lei, così debole… fragile…
“Vieni qui…” le disse in un soffio.
Le mise una mano sulla nuca e una sulla schiena… e la abbracciò, poggiando il mento sulla testa della ragazza.
Il volto di Anya era appoggiato sul petto del ragazzo.
Anya sentì il cuore battere a mille. Sentì le guance calde, il respiro affannoso.
Il ragazzo la strinse a sé ancora di più.
Anya si sentì svenire. Possibile che solo lui riusciva a farle questo effetto?
“Ti senti meglio?” chiese il ragazzo.
“No…” disse la ragazza. Si sentiva in preda a mille emozioni, e non riusciva a controllarle.
Il ragazzo allora intrecciò le dita nei capelli della ragazza, e le ripeteva con le labbra sulla testa: “Non ti lascerò… mai…”
Anya si sentì avvampare. Chiuse gli occhi. E in men che non si dica il ragazzo non c’era più.
Sogno. Un altro sogno. Ma che la prendeva sempre si più.
Prese il suo diario e annotò qualche riga.
<<caro diario, il ragazzo con gli occhi viola… non capisco. È un sogno, ma non riesco a fare a meno di lui. Non so se sia normale. Che devo fare, dirlo a mio padre? No. Meglio non preoccuparlo. Non gli dirò niente né di Seto, né del ragazzo dei miei sogni. Se è possibile definirlo ancora solo un sogno.
Anya Sanderson>>