Eterni Amati Legami (Decima Parte)

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view post Posted on 16/1/2011, 17:39
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Innamorata del faraone Atem... chi oserà offenderlo dovrà vedersela con me... proteggerò il mio Re da tutti a qualunque costo!!!

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Con lui accanto... dal paradiso immenso del cielo azzurro

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Non attesero molto, il bus arrivò quasi vuoto alla fermata. Quel tragitto riconciliatore lo avrebbero trascorso ricordando un passato lontano e misto di malinconia…

Yamira: Uao il mare al tramonto è davvero bellissimo… (incantati i suoi occhi ammiravano quel paesaggio che stava lentamente cambiando)
Yami: Hai ragione (sorrise sereno) Yamira…
Yamira: Si?
Yami: Vuoi che ti racconti della mamma?
Yamira: Davvero?! (Rispose incredula ed euforica)
Yami: Uhm…
Yamira: Certo che voglio!
Yami: Allora vieni a sederti accanto a me
Yamira: Ok! (E così si sedette sul sedile accanto al papà)
Yami: (Le sorrise orgoglioso) Ecco vedi… la mamma era una gran piagnucolona… tutti le dicevano sempre che aveva le lacrime in tasca ed era vero (abbozzò un sorriso) era semplice ma bellissima… ai miei occhi una dea… quando la conobbi per la prima volta stava piangendo… aveva da poco perduto il papà e nonostante tutti le fossero vicino lei non riusciva a trovare pace… la incontrai nel giardino di Seto… lo conosci anche tu no? Immersa in una miriade di fiori tra cui i suoi preferiti… gli iris bianchi…
Yamira: La mamma amava gli iris bianchi? (Domandò curiosa)
Yami: Uhm… e quel giorno ne stringeva uno tra le mani… il loro profumo mi ricorda ancora quello della mamma… puro e semplice… incuriosito mi avvicinai a lei e le chiesi cosa avesse… lei si voltò e i nostri sguardi si incrociarono… non mi rispose… i suoi occhi mi fissavano estasiati come se avesse intravisto il paradiso… si era innamorata perdutamente di me e se non fosse stato per il mio carattere testardo forse anch’io me ne sarei innamorato a prima vista… le dissi che non doveva piangere… anche se la vita le appariva buia e senza fini… le sussurrai che al mondo c’era tanta luce e che presto anche lei se ne sarebbe resa conto… e con quelle parole la lasciai… la rincontrai poco dopo… scoprì che era amica di Joey e di Seto e che conosceva anche tutti gli altri e così diventammo subito amici… seppe del mio passato… sai che il papà un tempo era un faraone?
Yamira: Eeeeeh? (Esclamò incredula)
Yami: (Sorrise) Ma questo te lo racconterò un'altra volta… non badò alla mia storia per lei ero comunque una persona speciale a prescindere che fossi stato un faraone o qualunque altra persona… il tempo passava e i suoi sentimenti per me crescevano e inconsciamente i miei iniziavano a svilupparsi finchè anch’io non capì di amarla davvero… lei era diventata il mio sole… tutto ciò che vedevo di splendido davanti ai miei occhi… il suo sorriso… il suo carattere da bambina ma così tremendamente grazioso… la sua bonta d’animo… amavo tutto di lei ogni singolo dettaglio… ogni singola imperfezione… benchè i miei occhi non ne vedevano… ma c’era una cosa di lei che mi faceva arrabbiare… prima che a se stessa pensava sempre agli altri… metteva sempre in secondo piano la sua vita per chiunque avesse di fronte… non sai quante volte mi ha protetto… quante volte mi ha salvato la vita… era coraggiosa… pensa che quando nascesti tu si rifiutò di vederti perché non voleva che incontrassi il suo viso morente per poi magari ricordartene un giorno quando saresti diventata grande… sebbene lo desiderasse più di ogni altra cosa… scelse di non vederti… questo perché la mamma… la mamma era…

La loro conversazione venne interrotta dall’arrivo di un bambino che si avvicinò loro con aria curiosa…

Bambino: Ciao! Come ti chiami? (Domandò curioso a Yamira)
Yamira: Mi chiamo Yamira e tu chi sei?
Bambino: Io sono Kyle e sono in viaggio con i miei genitori tu?
Yamira: Sono con il mio papà… siamo andati al mare tutto il giorno!
Kyle: Bello il mare! Io ci vado sempre con la mamma e il papà… anche la tua mamma è con voi?
Yamira: No… io la mamma non ce l’ho… è morta subito dopo la mia nascita

Negli occhi della piccola lessì una profonda malinconia che catturò l’attenzione del piccolo viandante…

Kyle: Mi dispiace tanto… non ricordi nulla di lei?
Yamira: (Scosse la testa) Purtroppo no… non ho potuto neanche vedere il suo volto… non so com’era fatta la mamma… però il mio papà me ne stava parlando poco fa… ha detto che era bellissima coraggiosa e buona… una gran piagnucolona ma forte abbastanza da lottare per coloro che amava… era la persona che il mio papà amava profondamente e inoltre… la mamma ha fatto del suo meglio per farmi nascere… si lei mi ha messa al mondo desiderandolo con tutto il cuore… (spiegò al piccolo amico con una fresca serenità)

I ricordi di Yami si spostarono improvvisamente ad un momento del suo passato…

FLASHBACK…

Benedetta: Devo andare… il cielo mi sta chiamando… non posso più restare…
Yami: Non andare!
Benedetta: Grazie amici miei vi porterò sempre nel cuore… Yami… ricordati la promessa… che sciocca so che la manterrai… tutti voi… per sempre… sono stata felice di averi conosciuti… Yami… lo sai quello che sento per te non è vero…?
Yami: Quello che senti per me…
Benedetta: You raise me up…
Yami: (Annuì) To more than I can be… ora e per sempre…
Benedetta: Per l’eternità… lontana dal mondo… per sempre vicina al tuo cuore… Yami… addio…

FINE FLASHBACK…

Yamira: Ha combattuto con tutte le sue forze per regalarmi la gioia della vita e permettermi di conoscere persone meravigliose… tra tutte… il mio adorato papà (il suo volto svelò un dolcissimo sorriso di felicità e orgoglio)
Kyle: Capito…

Da un paio di sedili posteriori una voce chiamò il bambino…

Kyle: Scusa ora devo andare questa è la nostra fermata… mi ha fatto piacere parlare con te… ciao Yamira!
Yamira: Anche a me…. ciao Kyle!

L’attenzione della bambina si spostò automaticamente sul volto, inondato di lacrime, del papà.
Calde lacrime gli scendevano dal viso senza che potesse controllarle. Il mio sorriso riaffiorò nella sua memoria scavando di nuovo nelle profonde ferite che ancora laceravo il suo cuore. Era troppo doloroso ricordare. Dunque per quale motivo non desiderava altro che farlo? Rammentare i momenti trascorsi assieme, le gioie, i dolori, qualunque cosa che gli ricordasse di me. Il suo masochismo sfrenato era sul punto di farlo ricadere di nuovo nelle ombre più profonde e agghiaccianti se non fosse stato per quella piccola meravigliosa creatura che gli sedeva accanto...

Yamira: (Con estrema dolcezza attirò la sua attenzione tirandogli la manica della sua giacchetta blu) Papà…? (Sussurrò quella tenera parola con le lacrime che le inondarono i suoi occhietti amorevoli)
Yami: Yamira…? Cosa c’è tesoro? Perché stai piangendo?
Yamira: Non sono io che piango papà… tu stai piangendo… è di nuovo colpa mia? (Chiese con la sua adorabile vocina)
Yami: No… assolutamente no… non è colpa tua piccola… scusami io… io stavo solo ricordando la mamma… le tue dolci parole mi hanno riportato alla mente gli ultimi istanti in cui stringevo la sua mano tra le mie e lei mi accarezzava la guancia nonostante non avesse più forze…
Yamira: La mamma ti amava davvero tanto non è così papà?
Yami: Non esistono parole per descrivere quanto profondo fosse il suo amore per me…
Yamira: Papà… mi porteresti un giorno nel luogo dove la mamma riposa? Per favore…
Yami: Certo… ma certo tesoro ti ci porterò presto promesso… (e con quelle parole le asciugò le ultime lacrime che solcavano il suo volto accarezzandole dolcemente la testa)
Yamira: Grazie papà! Evviva come sono felice! Andremo a trovare la mamma! (Gridò euforica mostrando il suo sorriso più dolce e gioioso)
Yami: Benny… amore mio grazie… grazie di avermi fatto dono di questo immenso tesoro… (un candido e sincero sorriso, il più dolce ed innocente che avessi mai visto sul suo volto, nacque dal suo interno come una nuova alba ed era per la sua bambina… per sua figlia… soltanto per lei)

Yamira adesso era davvero felice. Il sorriso di suo padre portò nel suo cuore una ventata di gioia che la scosse profondamente. I suoi occhi brillavano più luminosi delle stelle e ciò che sentiva dentro colorava il cielo di un nuovo colore, il colore indelebile di un legame indivisibile. Quel vincolo profondo e meraviglioso che c’è tra padre e figlia.
La piccola ricambiò quel sorriso luminoso e colmo d’affetto con un altro altrettanto amorevole, illuminandosi di una rara bellezza.
Il viaggio terminò. Padre e figlia tornarono così a casa. Il ritorno era dipinto di speranza e portava con sè un preludio di una nuova vita felice. Ormai le difficoltà erano rimaste solo un debole miraggio dietro di loro. Qualunque cosa sarebbe successa l’avrebbero affrontata insieme e avrebbero guardato con occhi orgogliosi al futuro luminoso che li attendeva.
Qualche giorno dopo…

Yami: Yamira sei pronta? Seto e Kisara ci stanno aspettando
Yamira: Si arrivo papà!
Yami: Scusami… non ti ho chiesto se avessi bisogno di aiuto nel vestirti…
Yamira: (Scosse il capo) No tranquillo! Kisa-chan mi ha insegnata a vestirmi da sola non è un problema
Yami: Uhm… meno male…
Yamira: Che bello! Questa è la prima volta che trascorro una giornata all’aria aperta con Seto-san… Kisa-chan… Joey-chan e Serenity-chan dove con noi ci sei anche tu papà
Yami: Ne sono felice anch’io… allora che aspettiamo a raggiungerli?
Yamira: Hm!

La piccola e il suo papà raggiunsero Seto e gli altri che erano ad attenderli in macchina. Il tragitto fu sereno e colmo di divertimento. Yamira, per la prima volta, sorrideva beata illuminata da una fresca allegria che appagava il cuore di tutti quanti ormai confortati dal ritorno del sole nel cuore della piccola.
Yami d’altro canto era ancora tormentato dal non aver accettato prima il prezioso tesoro che gli avevo lasciato. Il rimorso di non aver condiviso i momenti più significativi del suo essere padre con la sua bambina lo rattristavano particolarmente lasciando nel suo cuore un ombra di tristezza che neanche il limpido e spontaneo sorriso di Yamira riuscì a cancellare. Finalmente giunsero a destinazione.
Un immensa distesa fiorita. Un parco naturale dove non si respirava altro che aria fresca e un delizioso profumo di fiori appena sbocciati. Il sole risplendeva sovrano sopra di loro portando la luce in ogni angolo di quel luogo incantato.
Era in quel paradiso in fiore che avrebbero trascorso l’intera giornata. Non molto distante vi era un laghetto che si estendeva dinanzi a loro. Era davvero un luogo ricco di fascino dove regnava l’incanto della straordinaria bellezza di madre natura…

Kisara: Eccoci arrivati! E’ stata un impresa ardua trovare questo posto ma alla fine ci siamo riusciti
Seto: Niente è impossibile per la Kaiba Corporation
Kisara: Si questo lo so tesoro (sorrise)
Serenity: E’ davvero un posto incantevole… hmm… sentite che brezza meravigliosa…
Yamira: Grazie di cuore amici per avermi portata con voi
Joey: Ma che dici? Se siamo qui è per merito tuo piccola (le mostrò un dolce sorriso)

Ad un certo punto il piccolo Ryu si lamentò tra le braccia della mamma…

Kisara: Tesoro mio cosa c’è? Forse per te è troppo freddo questo luogo…
Seto: Kisara era meglio lasciare Ryu a casa… è ancora troppo piccolo per luoghi come questi
Kisara: Ma anche lui ha diritto di divertirsi un po’ no?

La piccola Yamira si avvicinò a Kisara e obbligandola a chinarsi…

Kisara: Si?
Yamira: Ryu non piangere… in questa splendida giornata il sole canta per noi… è così luminoso che credo che anche tu riesca a sentire il suo calore… non è così?

Improvvisamente Yamira iniziò a intonare delle frasi melodiose che arrivarono dritte al cuore del piccolo Ryu, lasciando sorpresi tutti gli altri…

Yamira: Quando il sole brillerà
anche la terra sorriderà
il tuo cuore ti dirà che c’è così tanta luce in te
non aver paura più non sei da solo non pianger più
chi ti ama resterà per sempre qui accanto a te
se poi il sole non brillerà comunque vicino a te ci sarò io
in te te vivrò ancora nel cielo blu lassù per sempre nel cuore con te…
Kisara: Yamira…?
Yamira: Visto? Il piccolo Ryu si è addormentato… immagino che il cambiamento d’ambiente lo abbia reso un po’ nervoso… ma ora è tutto passato (sorrise)
Joey: Uao… si è addormentato sereno… piccola non sapevo che sapessi cantare così bene
Seto: Già nemmeno io…
Yami: Tesoro… la tua voce… mi è parso di udire la voce di un angelo… hai sorpreso tutti quanti… sei stata bravissima (le rivolse un dolce sorriso)
Yamira: Grazie di cuore a tutti voi… (rispose arrossendo imbarazzata)
Serenity: Yamira che ne dici di venire con me a raccogliere i fiori più belli?
Yamira: Si! Con immenso piacere Serenity-chan!
Yami: Mi raccomando non allontanatevi troppo
Yamira: Tranquillo papà… vedrai ti porterò una corona di fiori fantastica! (E così dicendo la piccola seguì Serenity poco più in là dove si estendeva una lunga scia di fiori)
Kisara: E’ incredibile… questa è la prima volta che la sento cantare
Yami: Vuoi dire… che prima di oggi non l’aveva mai fatto?
Kisara: Si è così
Yami: Ma com’è possibile? Era… era…
Joey: Troppo brava per essere una semplice bimba di quattro anni?
Seto: Sarà una dote innata che ovviamente non ha preso dalla madre
Yami: Lei… non sapeva cantare è vero… però aveva una fantasia fuori dal comune e le bastava poco per trasformare la pagina bianca di un quaderno in qualcosa di profondo ed emozionante…

La malinconia tornò ad impossessarsi del suo cuore. Si era incupito nuovamente e il ricordare quanto ero speciale per lui aveva innalzato un muro impenetrabile di dolorosi ricordi ai quali non voleva più pensare…

Kisara: Yami…
Joey: Non è rinvangare il passato che ti aiuterà a dimenticare
Yami: Ma io non voglio dimenticare… non posso
Seto: E fai bene… lei è ormai impronta incancellabile della tua anima…
Kisara: Anche se divisi sarete per sempre un'unica cosa… il legame che vi univa continua a vivere anche oltre l’immensità dello spazio che vi sespara
Yami: La notte… la notte vengo colto da incubi che mi catturano il cuore… è come se sprofondassi in un abisso di eterno dolore… la sento lontana… immensamente lontana e così il mio cuore non fa altro che gridare di dolore… rabbia e frustrazione… penso al sacrificio che ha fatto per me… per Yamira…
Joey: Dovresti sorriderne orgoglioso senza alcun rimpianto
Yami: Joey…?
Joey: Lei ti amava profondamente… talmente tanto da aver avuto la forza di sorridere fino all’ultimo istante… mentre la sua mano asciuga le tue lacrime… il suo cuore ti sussurrava di essere felice… di continuare a vivere…
Seto: Anche dopo aver chiuso gli occhi il suo cuore non ha smesso per un solo momento di desiderare la felicità tua e di tutti noi…
Yami: Questo lo so bene… però…
Kisara: Benny non desiderava altro che veder brillare il sorriso sul tuo volto… è sempre stata questa l’unica ragione che la spingeva a proteggerti… la tua felicità… più di ogni altra cosa al mondo… ed è nel sacrificio che ha compiuto che desiderava donarti la più vera e immensa felicità
Yami: Il legame prezioso che unisce un padre alla propria figlia… si… l’ho capito… ma comunque continua a mancarmi tremendamente…
Joey: E ti mancherà ogni giorno sempre di più… è per questo che devi farti forza e andare avanti ma non sarai da solo… tutti noi ti saremo vicini e inoltre hai il tesoro prezioso che brilla di luce accanto a te… non puoi desiderare di più

Yami tornò a incupirsi nuovamente finchè le risate gioiose di Yamira non scacciarono quella tristezza arrogante dal suo cuore…

Yami: Yamira… non avrei mai immaginato di essere amato così profondamente dalla mia ragazza e allo stesso modo da mia figlia… in fondo non sono così speciale
Seto: Ovvio che non lo sei
Kisara: Seto smettila… forse non sei speciale per te stesso… ma per occhi innamorati che non mirano altra luce che te… allora si… sei davvero speciale per quella persona Yami… e tua figlia ti adora così tanto che il suo profondo desiderio di conoscerti l’ha porta a realizzare il suo sogno più grande… (in quel momento Ryu emise dei vagiti che Kisara calmò cullandolo con dolcezza tra le braccia)

Gli occhi di Yami si posarono malinconici su Kisara e su quella meravigliosa creatura che aveva tra le sue braccia…

Yami: Quanto avrei desiderato stringere la mia bambina tra le braccia come fai te con Ryu… abbracciarla dolcemente ogni volta che piangeva… quando aveva bisogno di coccole o quando aveva bisogno di me… stringerla sul cuore e sentire così i battiti della sua vita… darle il sorriso di un padre e amarla profondamente ogni istante delle sue giornate… ma la colpa di tutto questo è soltanto mia… posso incolpare solo me stesso di non aver voluto vivere questi momenti così importanti
Kisara: In effetti non immagini neanche lontanamente che emozione unica tu ti sia perso ma adesso hai una vita davanti a te per recuperare ciò che hai smarrito in questi anni e per costruire i momenti meravigliosi che vivrai con tua figlia… tutto il resto non ha più importanza
Yami: Il mio desiderio… da quando lei se né andata il mio desiderio è sempre stato quello di raggiungerla in qualunque posto dove lei si trovi… non posso immaginare un esistenza senza averla più accanto… senza il suo sorriso dolce ed innocente… senza la luce della sua meravigliosa bellezza… senza stringerla tra le braccia… mi fa male pensare ad una vita senza Benny…
Seto: Ma purtroppo questa è la vita che ti è stata predestinata… non puoi farci nulla
Joey: Se non accettarlo con il sorriso sulle labbra mantenendo la promessa che le hai fatto
Kisara: Ed essere felice… solo così riuscirai a trasmetterle la pace che ha tanto bisogno di raggiungere… finchè tu non la troverai dentro di te allora nemmeno lei riuscirà a riposare serena
Joey: E tu vuoi che lei riposi in pace lassù in cielo… non è così?
Yami: Certo… certo che lo voglio
Kisara: Allora scaccia via quell’inquietudine dal tuo cuore
Yami: Hm… (annuì) Kisara… posso chiederti una cosa?
Kisara: Dimmi…
Yami: Com’era mia figlia da piccola? Si insomma… piangeva spesso? Oppure era tranquilla…? Ha imparato presto a parlare? O le ci è voluto più tempo del previsto? E… quando ti chiedeva di me…

Kisara espresse un sorriso compiaciuto. Si sentiva serena nell’udire quelle parole dalla persona che io amavo profondamente e che nonostante non fossi più viva, continuavo ad amare infinitamente…

Kisara: Vedi Yami… tua figlia da piccola era davvero graziosa ma anche una grande piagnucolona… non mi ha mai dato problemi è sempre stata un angelo… ma quando piangeva attirava l’attenzione di tutti senza esclusioni… (sorrise) spesso vedendola piangere o sorridere mi tornava in mente Benny… sono proprio identiche sia nell’animo che nell’aspetto… ma a differenza della sua mamma Yamira impara in fretta e non mi ci è voluto molto ad insegnarle le prime parole…
Yami: E quali sono state le sue prime parole?
Kisara: (Sorrise) Vuoi davvero saperlo?
Yami: Si
Kisara: La sua prima parola è stata… papà

A quella risposta fu il cuore di Yami a rispondere al suo posto. Il suo battito accelerato regalò una nuova emozione al mio adorato e in quell’istante comprese quanto immenso fosse il tesoro prezioso che gli avevo lasciato…

Yami: Davvero…? Lei ha… ha pronunciato la parola papà?
Kisara: (Annuì con un sorriso) E dovevi vedere come risplendeva fulgida al pronunciare quella parola… benchè non ti conoscesse pronunciò quella piccola parola dinanzi una tua foto che le mostrai… non so spiegarti bene com’è accaduto… ma è stato un vero miracolo e da quel giorno non faceva che chiedere di te non esattamante a parole visto che ancora non era capace di esprimersi bene ma con un semplice gesto noi capivamo che cercava te… addirittura una volta la trovai addormentata sul divano con la tua foto stretta tra le mani e un dolce sorriso sulle labbra… Yamira ha sempre desiderato conoscerti ti vuole un bene infinito e per te è disposta a qualunque sacrificio e te l’ha persino dimostrato ammalandosi in attesa che tu la salvassi
Yami: Uhm… ricordo… è come diceva sempre Benny… “nostra figlia è speciale e presto te ne accorgerai anche tu”… (sorrise) e di lei cosa ti chiedeva?
Kisara: Non ho mai avuto foto da mostrarle della sua mamma ma lei un giorno mi chiese… “Kisa-chan… dov’è la mia mamma? Perché non ho mai visto una sua foto?” A quella domanda risposi piangendo… inconsciamente iniziai a piangere disperata rammentando che la mia amica non c’era più… quando ad un tratto Yamira mi disse… “perché piangi Kisa-chan? La mia mamma non vorrebbe mai vederti così… non eri forse la sua migliore amica?” Seto un giorno le disse che la mia migliore amica era proprio la sua mamma ma non accennò altro… io le riferì soltanto che la sua mamma era morta subito dopo la sua nasciata e che amava profondamente sia lei che te Yami… non aggiunsi altro e lei capì che non le avrei detto nient’altro così non chiese più nulla…
Joey: E’ stata Benny a chiedermelo… come suo ultimo desiderio
Yami: Quale ultimo desiderio…?
Joey: Che fossi tu a parlare a Yamira della sua mamma… soltanto tu… per regalarvi un'altra dolce esperienza che avreste conservato per sempre nel vostro cuore…
Yami: Benny…
Joey: Me l’ha chiesto con il sorriso sulle labbra… prima di dirci addio
Yami: Nonostante l’abbia sempre amata non sono mai riuscito a darle quel calore che lei al contrario mi aveva sempre donato… dunque fino a questo punto lei mi amava…?
Seto: (Annuì) Per far nascere vostra figlia non avrebbe ceduto nemmeno alle tue lacrime… per quanto profondo era l’amore che provava per te il suo desiderio di regalarti una felicità ancora più grande ossia l’amore di tua figlia l’ha portata a reprimere ogni altro sentimento che contrastava la sua scelta
Kisara: Per questi motivi devi andare avanti Yami… per non rendere vano il sacrificio che lei ha fatto… perché possa finalmente riposare in pace e riuscire a scorgere la gioia dipingere il tuo cuore e quello di vostra figlia
Yami: Ho capito… non so davvero come ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per mia figlia…
Seto: Non ho bisogno di ringraziamenti in fondo gli e lo dovevo… prendermi cura di sua figlia è stato un modo per ripagarla di tutto ciò che ha fatto per me e per Mokuba…
Yami: Mi dispiace di aver causato tanto stress e dolore a Kisara…
Kisara: Non ti preoccupare di quello… ora sto bene nonostante tutto mi ha fatto davvero molto piacere prendermi cura della figlia della mia migliore amica e dell’uomo che tanto amava
Improvvisamente la piccola Yamira chiamò euforica il suo papà salutandolo dal pontile del laghetto…

Yami: Yamira sta attenta potresti…

Non fece in tempo a finire la frase che la piccola perse l’equilibrio e cadde in acqua. Yami terrorizzato corse da lei e senza pensarci due volte si tuffò in acqua per salvarla…

Kisara: Yamira!
Joey: Maledizione piccola tieni duro! (Raggiunse Yami e la piccola sul pontile)
Seto: Coraggio salvala Yami!
Serenity: Yamira afferra la mano del tuo papà!
Yami: Yamira! Non temere piccola ci sono io con te! (Nuotò veloce nella sua direzione e dopo averla raggiunta la strinse a sé in un dolce abbraccio) eccoti… finalmente ti ho presa…
Yamira: Papà… (sussurrò tra le lacrime) scusami… mi sono comportata da bambina cattiva e ti ho fatto preoccupare… ti chiedo scusa dal profondo del cuore
Yami: (Scosse il capo) No… sono io che devo chiederti scusa di tutto ciò che non ti ho mai dato… delle emozioni profonde che ti ho sempre negato… ma adesso ho tutta l’intenzione di recuperare il tempo perduto… con te piccola mia
Yamira: Oh papà… ti ringrazio… ti ringrazio tanto sei il miglior papà che una figlia potrebbe desiderare e sono felice che la mamma mi abbia fatto nascere affinchè potessi conoscerti
Yami: Uhm… lo sono anch’io…
Joey: Ragazzi uscite da lì prima di buscarvi un raffreddore

Seto e Joey aiutarono Yami e la piccola ad uscire dal laghetto. Qualche minuto più tardi…

Kisara: Fortuna che ho portato una coperta in più… però sarà meglio tornare subito a casa
Yamira: Non ce né bisogno… mi asciugherò in un attimo… non voglio rovinare questa splendida giornata a tutti voi… ne sono davvero dispiaciuta e vi chiedo scusa con tutto il cuore
Joey: Ma che dici piccola? Non è stata colpa tua non devi chiederci scusa
Serenity: Mi dispiace Yami non sono stata attenta e la piccola è caduta in acqua… la colpa è mia
Yami: No Serenity… la colpa non è di nessuno… non devi scusarti… Yamira adesso torniamo a casa non voglio che ti ammali di nuovo ok?
Yamira: (Annuì titubante) D’accordo papà…
Seto: Coraggio in macchina
Yamira: Hm…

Seto le si avvicinò dandole un buffetto affettuoso sul naso…

Yamira: Seto-san…?
Seto: Che cos’è quell’espressione triste sul tuo volto? Vuoi far impensierire anche la mamma?
Yamira: No certo che no!
Joey: Allora sorridi… perché il tuo sorriso è la nostra luce adesso… (le disse con un dolce sorriso sul volto)
Yamira: Joey-chan…?
Yami: E’ così… se tu sorriderai allora nessuno di noi sarà più triste… tu sei tutto ciò che ci è rimasto della mamma… il suo splendore vive in te adesso e noi desideriamo continuare a mirarlo ancora sul tuo volto… nel tuo cuore
Yamira: Papà…?
Kisara e Serenity: (Annuirono all’unisono)
Yamira: Lo farò… tramite me vi ricorderò sempre la mamma promesso…

E con quella promessa la mia adorata bambina, i miei cari amici e il mio amato faraone tornarono a casa con una dolce serenità nel cuore. Ma nessuno di loro immaginava che qualcuno, in quella splendida giornata, li aveva osservati nell’ombra. La sera stessa…

Yami: Yamira hai finito di leggere? E’ ora di cena…Yamira…? (Entrò nella sua stanza dove fino a pochi minuti addietro vi era la piccola e scoprì che non era più lì) Yamira dove sei? (Iniziò a chiamarla senza ricevere alcuna risposta) Yamira sei qui dentro? (Domandò bussando alla porta del bagno ma non era nemmeno li) Yamira!

Corse a cercarla per tutta la casa quando scoprì che non era più li. Non sapendo cosa fare chiamò subito Seto spiegandogli la situazione. Qualche minuto più tardi sia lui che Joey accorsero a casa di Yami…
Joey: Che significa sparita?
Yami: Significa che non si trova da nessuna parte!
Seto: Le hai forse detto qualcosa per indurla a fuggire?
Yami: No… lei non l’avrebbe mai fatto e poi ormai siamo riusciti a ritrovare il nostro legame perduto… adesso siamo una… famiglia (quell’ultima parola gli uscì come un sussurro)
Joey: Ma allora cos…?

Non fece in tempo a terminare la frase che squillò il telefono. Yami corse a rispondere…

Yami: Pronto! Yamira!
? (Voce del telefono): No… non sono Yamira… faraone
Yami: Chi sei? Come fai a sapere che…?
?: Siete stato un faraone? Tsk… non è il momento adatto per le spiegazioni questo ma sappiate che se volete riabbracciare vostra figlia dovrete venire nel luogo in cui mi trovo
Yami: Che significa?! Dunque sei stato tu a rapire Yamira?!
Joey: Eh? Chi è quel tizio?! Dove si trova la piccola?!
Yami: Che cosa vuoi…?
?: Vi ho già detto che le spiegazioni le rimandiamo a dopo… muovetevi prima che sia troppo tardi
Yami: Dove?! (Sibilò furioso tra i denti)
?: Al museo di antichità… nella sala dei faraoni… luogo degno di voi non trovate? (Sghignazzò)
Yami: Maledetto! Se osi farle del male io…
?: Non toccherò la vostra adorata principessa… faraone… ma se non vi sbrigate ad arrivare non so quanto riuscirò a trattenermi
Yami: Bastardo! Se la tocchi ti ammazzo! Sono stato chiaro?!
?: Non vi agitate… converrete presto che non vi conviene
Yami: Ma il museo è…
?: Ho pensato io alle guardie avete via libera… vi aspetto (così dicendo riagganciò)
Yami: Aspetta! Maledetto! (Riagganciò la cornetta in malo modo e con tutta la rabbia che aveva dentro)
Seto: Chi era al telefono?
Yami: Non ne ho la minima idea ma chiunque fosse ha rapito Yamira
Joey: E che cosa vuole da te?
Yami: Non me l’ha voluto dire… ha detto che devo prima recarmi al museo delle antichità… è li che si trova Yamira
Joey: Allora che aspettiamo?!
Seto: Sta calmo Wheeler… dobbiamo chiamare la polizia… si tratta pur sempre di rapimento e…
Yami: No… niente polizia… voglio sistemarlo io quel bastardo… si pentirà di aver rapito la mia bambina! (Disse furioso)
Joey: Su ragazzi andiamo!

Grazie alla guida di Seto arrivarono al museo delle antichità. Una volta li entrarono e si diressero nella sala dei faraoni…

Yami: Sono qui! Chiunque tu sia vieni fuori! Libera mia figlia o ti garantisco che verrò a cercarti fino all’inferno!

Improvvisamente una voce, diversa da quella che Yami aveva sentito prima, rispose…

?: Non siete nelle condizioni di dare ordini… faraone…
Yami: Chi sei? Non è la stessa voce che ho sentito prima al telefono… fatti vedere?
?: Certo non è la stessa… l’avevo camuffata
Joey: Vuoi farti vedere? Che cosa vuoi da noi?
?: Da te e da Kaiba assolutamente nulla è una questione tra me e il faraone non intromettetevi! (Rispose raggiungendoli in modo che potessero vedere in faccia chi fosse davvero e la loro sorpresa fu tale da lasciarli senza parole)
Yami: Ma… sei una ragazza…
?: Si è vero… sono una ragazza ma non sottovalutarmi… sono qui per distruggerti faraone
Yami: Come fai a sapere che sono stato un faraone? Chi sei in realtà?
?: Non vi ricordate di me?
Yami: Dovrei?
?: Visto che vostro padre ha distrutto il mio villaggio… credo proprio di si…
Yami: Che cosa…? Mio padre…?
?: Esatto… per compiere 99 sacrifici e dare vita così a quei maledetti oggetti del millennio… uno di essi che è al vostro collo… il puzzle millenario… vostro padre distrusse il villaggio di Kuruelna e tutta la mia famiglia!
Yami: Hai detto… Kuruelna? Ma quello è il paese di…
?: Bakura… il leggendario ladro profanatore di tombe… si e io sono sua sorella… Amane!
Rimasero tutti scioccati dall’improvvisa notizia. Come poteva essere vero? La sorella di Bakura era morta in un incidente. Allora quella misteriosa ragazza chi era veramente? O meglio… essendo del passato… possibile che anche lei sia uno spirito come lo era stato il faraone? A quelle domande presto avrebbero trovato delle risposte…

Joey: Ma cosa stai dicendo? La sorella di Bakura è morta in un incidente… tu…
Amane: Io sono il suo spirito… mi sono reincarnata nel suo corpo al solo scopo di vendicare mio fratello e il male che tuo padre faraone… ha fatto al mio villaggio distruggendolo! Ti ucciderò faraone e distruggerò tutti gli oggetti del millennio! E’ questo lo scopo della mia missione…
Yami: E’ tutto così… strano… ma non ti permetterò di fare del male a mia figlia! Liberala subito… lei non centra nulla!
Amane: Oh centra eccome… lei è la futura principessa… figlia del faraone… per questo morirà!
Yami: Non ci provare a toccarla o giuro che ti ammazzo!
Seto: Sei una vigliacca… prendersela in questo modo con una bimba innocente
Joey: Se osi farle del male non ci sarà luogo in cui potrai rifugiarti!
Amane: Bakura non è riuscito a compiere questa missione per colpa di quella maledetta impicciona… ma adesso che non c’è più niente e nessuno potrà salvarti faraone!
Yami: Non ti permettere… non azzardarti a parlare male di Benny! Sono stato abbastanza chiaro?! (Le sbraitò contro con uno sguardo che non era il suo)
Amane: Povero faraone… quanto avete sofferto per colpa sua e anche ora… ma presto vi garantisco che sarete di nuovo insieme tu lei e la vostra mocciosa…
Yami: Dov’è Yamira?
Amane: Per il momento sta bene ma tutto dipenderà da voi
Yami: Si può sapere cosa vuoi da me?
Amane: La vostra vita…
Joey: Sei pazza!
Amane: Non è con te che sto parlando… non ti intromettere Wheeler… (gli lanciò uno sguardo feroce)
Yami: Lascia stare i miei amici… libera mia figlia! E dopo… farò ciò che vuoi
Amane: La principessa adesso sta riposando… se volete rivederla viva dovrete affrontarmi a duello!
Yami: A duello…?
Amane: Esattamente… sconfiggetemi a duello e vi lascerò in pace per sempre ma se sarò a vincere allora… dovrete direte addio a vostra figlia perché non la rivedrete mai più!
Yami: Che cosa intendi dire?
Amane: Mpf… non sapevi che anche io sono in grado di usare un oggetto millenario?
Yami: E con questo?
Amane: (Gli mostrò l’anello millenario di Bakura) Mio fratello non è mai stato capace di usare fino in fondo i suoi straordinari poteri… faraone ditemi… conoscete tutti i segreti che si celano nei sette oggetti del millennio?
Yami: Tutti i poteri… degli oggetti millenari?
Amane: Esatto… in questo caso l’anello di mio fratello Bakura fu l’oggetto che più venne dominato dalle ombre… quando mio fratello risvegliò Zorc foste voi a fermarlo di nuovo… l’avete ucciso grazie all’aiuto della divinità del Dio creatore della luce ma quello che vi è mancato sapere è che grazie all’anello del millennio e il sacrificio di una vergine di cui il sangue ne verrà macchiato… Zorc potrà tornare a rivivere di nuovo a questo mondo distruggendolo una volta per tutte!
Yami: Non te lo permetterò mai! Non toccherai mia figlia e non riporterai in vita quel mostro!
Amane: Questo lo deciderà il nostro duello… ma ciò che mi preme di più è vedervi soffrire… portarvi via ciò che di più amate al mondo… vostra figlia così pagherete per il male che avete fatto al mio villaggio e a mio fratello!
Yami: Ma lei non centra nulla! E’ solo una bambina innocente e io non ti permetterò mai di farle del male!
Amane: Ora che non c’è più la vostra amata a proteggervi sarà facile eliminarvi… mi domandavo come mio fratello non fosse riuscito a distruggerla una volta per tutte e per quale misteriosa ragione non riuscisse e uccidere voi… ma poi ho capito… non riusciva ad arrivare a voi perché eravate protetto dalla forza dell’amore… la forza più potente che esista… per quella ragione non è mai riuscito ad eliminarvi
Yami: E’ vero… mi ha sempre protetto anche a costo della sua vita… ed è per ringraziarla che non ti permetterò di sconfiggermi! Salverò mia figlia e ti impedirò di riportare in vita quel mostro! Combattiamo!!! (Attivò il duel disk)
Joey: Yami non puoi accettare una sfida del genere! Dobbiamo salvare Yamira prima che questa pazza le faccia del male! Ricordi? Le hai promesso che non l’avresti mai più abbandonata… che avresti dipinto il vostro futuro con l’amore prezioso che hai da darle… non puoi tirarti indietro!
Yami: Lo so ed è per lei che combatterò… perché solo dopo aver sconfitto del tutto il mio passato riuscirò a vivere la mia nuova vita come un comune essere umano… è per questo che lotterò…
Seto: Ma se questa volta perderai il prezzo del sacrificio sarà Yamira
Joey: Non puoi tirare in ballo quella bambina innocente! Ha già sofferto tanto… Yami non…
Yami: Ho deciso… è per non farla più soffrire che devo combattere… sono pronto!
Amane: Ottima scelta faraone… non vedo l’ora di sacrificare la vostra unica ragione di vita al grande Dio delle ombre! E quando accadrà il mondo verrà distrutto per sempre! (Attivò anche lei il duel disk) Iniziò io! Evoco paura dell’oscurità in posizione d’attacco! (Atk/1700) dopodichè maschero due carte coperte e concludo il mio turno!
Yami: Bene… evoco guerriero magnetico gamma in posizione di difesa (def/1800) e posiziono due carte coperte… concludo il mio turno
Amane: Giocare in difesa non vi permetterà di salvare vostra figlia
Yami: La salverò! Fosse anche l’ultima cosa che faccio… è una promessa! (Le gridò contro furioso)
Amane: Vedremo… (pescò dal deck) chiamo in campo… Lady vampira! (Atk/1550) e attivo la carta magia meteora della morte con la quale infliggo 1000 punti di danno ai tuoi life points!
Yami: Cos…? (Life points iniziali 4000 dopo questo attacco calano a 3000)
Joey: Maledizione! Gli ha già sottratto 1000 life points!
Seto: Spero con tutto il cuore che riesca a vincere questo duello altrimenti…
Joey: Certo che vincerà… Yami è pur sempre il re dei giochi e combatterà come un leone per salvare la sua unica ragione di vita…
Yami: Maledetta…
Amane: Piaciuta la mia carta faraone? Forse fa un po’ male ma non è nulla in confronto al dolore che strazierà il vostro cuore quando vedrete morire vostra figlia sotto gli occhi
Yami: Mai… non ti permetterò di farle del male… la proteggerò anche a costo della mia vita!
Amane: Perché la tua vita adesso è in lei… bla bla bla… siete patetico… attivo la carta magia equipaggiamento Cristallo viola! Con cui equipaggio la mia Lady Vampira e i suoi punti di attacco aumentano di 300 punti (atk/1850) ora attacca e distruggi guerriero magnetico gamma!
Yami: Non te lo lascerò fare! Attivo la carta trappola cilindro magico!
Amane: Povero stolto… non basta con me! Attivo la mia contro trappola… disturba trappola! Così la tua inutile carta trappola verrà distrutta!
Yami: Non è possibile! (Il mostro guerriero magnetico gamma viene così distrutto) E’ davvero in gamba… devo stare attento… (tra sé)
Amane: Non te l’aspettavi vero faraone? Eppure mi sono allenata finchè non sarebbe giunto questo momento… per distruggervi! E ora… tocca a te paura dell’oscurità attacca i suoi life points!
Yami: Ti fermerò! Attivo annulla attacco!
Amane: Hai solo rimandato l’inevitabile… metto una carta coperta e finisco qui il mio turno!
Yami: (Pescò dal deck) Devo sbrigarmi… Yamira ti prego dimmi che stai bene… (tra sé) evoco cavaliere della regina! (Atk/1500) Alla quale equipaggio spada leggendaria e guadagna così 300 punti di attacco in più! (Atk/1800) Ora vai e sconfiggi paura dell’oscutità!
Amane: Tsk… vi occorre ben altro per sconfiggermi…
Yami: Ci riuscirò! Maschero due carte e termino il mio turno!
Amane: (Pesca una carta dal deck) E’ il mio turno… attivo la carta magia… fine del mondo! Dopo aver sacrificato le mie creature posso evocare… Ruin regina dell’oblio! (Atk/2300) Attacca il suo cavaliere regina!
Yami: (Life points scendono a 2200)
Amane: Piaciuto il mio attacco?
Yami: Non mi ha fatto paura se è quello che vuoi sapere…
Amane: Beh non è con lei che avevo intenzione di distruggere le vostre speranze! Posiziono due carte coperte e termino il mio turno!
Yami: (Pescò) Attivo la carta magia la tomba vuota! Con cui riporto in gioco cavaliere della regina
Amane: Ed io grazie al suo duplice effetto… la mia lady vampira! (Atk/1550)
Yami: Evoco sul campo… cavaliere del re! (Atk/1600) E come ben saprai quando in campo ci sono sia il cavaliere del re che della regina posso evocare anche l’ultimo cavaliere… cavaliere del fante! (Atk/1900)
Amane: Mpf…
Yami: Fatto questo attivo polimerizzazione con cui fondo i miei tre mostri per dar vita ad Arcana Cavaliere Joker! (Atk/3900)
Amane: E vorresti spaventarmi con quella?
Yami: Presuntuosa… Arcana cavaliere Joker attacca la sua lady vampira!
Amane: Sciocco… attivo la trappola dispositivo di salvataggio obbligatorio!
Yami: No!
Amane: Il tuo mostro torna nelle tue mani e non potrai più evocarlo
Yami: Ma come…?
Amane: Ho fatto? Semplice… non sto duellando per divertimento ma per distruggervi!
Yami: Non mi fai paura! Metto una carta coperta e termino il mio turno
Amane: Mpf… vi arrenderete davanti alla potenza delle mie carte? Evoco cacciatore cecchino (atk/1500) poi gioco la carta magia Respiro del diavolo con cui guadagno 3000 life points!
Yami: Ma non è possibile! Quella carta…
Amane: Vi chiederete come possa essere così gentile questa carta… ma l’effetto non è solo quello di regalarmi dei life points in più… al prossimo turno ne perderò il doppio e quindi perderei automaticamente il duello… ma non c’è questo pericolo…
Yami: Non è possibile…
Seto: Ma non ha senso…
Joey: E’ quello che dico anche io… ma cosa sta facendo?
Amane: Fatto ciò attivo la carta trappola ritorno del posseduto con qui riporto in vita paura dell’oscurità e ora che ho tre mostri sul campo attivo la carta magia Ascensione degli dei!!!
Yami: Ascensione degli dei…?
Amane: Non la conoscete a quanto vedo… vi spiego subito i suoi effetti… dunque… sacrificando tre delle mie creature e pagando la bellezza di 4000 life points posso evocare le creature più potenti di questo mondo!
Yami: Quali creature…?
Amane: Eccole… ve le mostro subito faraone… Honus signore delle fiamme eterne! Kagetsu sovrano dei demoni dormienti! E Tayusus imperatore dei fulmini astrali!
Joey: Cavolo… ma che carte sono…?
Seto: Ho sentito parlare di loro… si dice che siano l’anima nera delle tre carte delle divinità egizie…
Yami: Ma quelle carte non si posso evocare in questo modo…
Amane: E’ vero… fino a poco tempo fa finchè non è stata creata la carta ascensione degli dei e questa… Velo dell’identità!
Yami: !
Amane: E con questa carta le regole con cui i tre mostri dovevano essere evocati sono annullati e le mie creature nonostante non abbiano punti di attacco ne di difesa sono invincibili… ma purtroppo dovrò attendere il prossimo turno per eliminarvi e sempre grazie al potere di questa carta l’effetto della carta Respiro del diavolo di farmi perdere automaticamente il duello al prossimo turno viene cancellato! (Sghignazzò)
Yami: Non ho alcuna speranza… ho fallito…
Amane: Esatto faraone… vi conviene arrendervi è inutile seguitare questa pagliacciata… non esiste carta a questo mondo capace di ribaltare il duello!
Yami: Io devo salvare Yamira… non ti permetterò di farle del male!
Amane: Non avete scelta… avete perso ed io posso esigere il mio premio!
Joey: Maledetta! Pensi che ti lasceremo farle del male?!
Seto: Scordatelo!
Amane: Non intromettetevi voi due!
Joey: Yami! Hai ancora un turno… combatti!
Seto: Per tua figlia e per il futuro che le hai promesso… lo stesso futuro che le è stato concesso a caro prezzo… devi lottare per questo!
Yami: Joey… Seto avete ragione e sia! Non mi arrenderò… ti sconfiggerò Amane!
Amane: Mi piacerebbe tanto sapere come! (Rispose con una risata fragorosa)
Yami: Non lo so ma io credo nella carta che sto per pescare… ci credo fermamente… (pescò dal deck) lo sapevo… (e il suo volto si illuminò di un sorriso così radioso che mi arrivò direttamente lassù nel cielo)

FLASHBACK…

Benedetta: Yami ricordati che io avrò sempre fiducia in te ma tu non perdere mai la speranza ti accompagnerà sia nelle situazioni facili che in quelle difficili… ti sarà accanto come un abbraccio dolce e protettivo… ti sosterrà come una preghiera… tu sei forte amore mio e la tua forza è la mia speranza… anche quando non ci sarò più continua a credere nella speranza e non ti arrendere mai…

FINE FLASHBACK…

Yami: Non mi arrenderò mai perché ho riposto la speranza nel nostro prezioso tesoro che ci ha regalato dei momenti meravigliosi e anche per te che continuerò ad andare avanti assieme a Yamira… per costruire insieme tanti nuovi indimenticabili momenti… (tra sé) Amane… credevi di aver vinto? Ti sbagli di grosso…
Amane: Uhm?
Yami: Attivo una carta magia…
Amane: Una carta magia? Non esistono carte magie capaci di distruggere le divinità oscure!
Yami: No hai ragione… ma questa si! La carta che salverà mia figlia e il mondo intero… la Luce dell’eterno amore!
Amane: La luce… dell’eterno amore?
Joey: E’ la carta che gli ha regalato Benny
Seto: Era questo il suo regalo per lui… tipico di lei…
Joey: Già… dare una speranza al suo futuro proteggendolo anche se non sarebbe stata più accanto a lui
Amane: Non puoi usare quella carta! Non…!
Yami: Certo che posso… questa carta magia ha tre poteri speciali… il primo mi permette di recuperare tutti i miei life points… il secondo di poter essere attivata annullando l’effetto delle altre carte che le impedisce di essere attivata… ed infine… di distruggere tutte le carte del campo avversario!
Amane: Non farlo!
Yami: Benny… finalmente posso mantenere la mia promessa… grazie… grazie di tutto… (tra sé) in questa carta vi sono racchiusi i sentimenti della mia amata… gli stessi che mi hanno portato sulla strada della felicità e che mi hanno fatto conoscere la persona più speciale che avessi mai potuto incontrare… mia figlia… è per tutti questi motivi che attivo… la Luce dell’eterno amore!

E così per effetto di questa carta magia le carte delle divinità oscure dell’avversario vennero distrutte.
Yami aveva vinto. Non un semplice duello. Aveva ottenuto la vittoria più importante e più preziosa… quella della vita…

Amane: Come ho potuto… come ho potuto perdere?
Yami: Chi non è capace di amare non potrà mai essere un vincitore
Amane: Sta zitto! Che cosa ne sai tu dell’amore?! Non immagini nemmeno quanto abbiamo sofferto io e mio fratello dopo che vostro padre ha distrutto il nostro villaggio! Non venire a parlarmi d’amore! Io non ti permetterò di essere felice faraone! (Azionò un telecomando e dall’alto si aprì una tenda che mostrò, dall’interno di una gabbia di vetro indistruttibile, la piccola Yamira priva di conoscenza)
Yami: Yamira! Piccola mia mi senti?! Yamira!!!
Joey: Liberala subito!
Seto: Il duello l’hai perso… adesso mantieni la tua promessa!
Amane: Mai… di addio alla tua principessa faraone! (Innestò un altro bottone con cui incendiò la gabbia sospesa)
Yamira: Oh no! Yamira no!!!

Il terrore si impossessò di lui così come di Joey e Seto…

Joey: Bastarda! Dammi subito quel telecomando!

Si avventò su di lei con l’intento di strapparle il telecomando ma lo evitò facilmente e con un balzo Amane salì in cima…

Seto: Vigliacca! Libera subito la bambina!
Amane: No… guardatela bruciare faraone!!!

La piccola si destò…

Yamira: Mh… (il suo sguardo si posò sotto di lei dove vide i suoi amici e il suo papà) Papà! Papà mio sei qui! Ma che succede?! Papà?!!
Yami: Non temere tesoro… ti salverò! (Con un balzo scattante raggiunse il balcone di sopra) Non aver paura ti libero!
Amane: Non riuscirai a salvarla… senza questo telecomando non si aprirà mai la gabbia
Yami: Maledetta! Libera mia figlia! Non farle del male! Lei è la mia unica ragione di vita non puoi portarmela via! Prendi me… prendi me al suo posto ti prego!
Yamira: No papà no!
Amane: Soffri faraone… disperati mentre tua figlia brucia viva! (Distrusse così il telecomando)
Yami: No!!!
Yamira: Papà… pa… (tossì per colpa del fumo)
Yami: Come la salvo? Come posso fare Benny? Ti prego dimmelo… aiutami a salvarla!

Improvvisamente udì la mia voce. O meglio la voce che parlò al suo cuore…

Benedetta: Soltanto tu puoi salvarla… soltanto il tuo cuore…
Yami: Il mio cuore…? Ma certo… il puzzle!
Amane: Guardala bruciare faraone…! (Rise di gusto)
Yami: Sarai tu a bruciare all’inferno! (Si tolse dal collo il suo puzzle gettandolo, con tutta la sua forza, contro il vetro distruggendolo)
Amane: Non è possibile!
Joey: Ha distrutto il suo puzzle…
Seto: Il suo cuore… ha salvato sua figlia sacrificando quello che un tempo era il suo cuore… (tra sé)

Il puzzle di Yami, al contatto con il vetro, si decompose in tanti pezzi che caddero come pioggia sotto di loro…

Yami: Non aver più paura il tuo papà è qui… (spiccò un balzo oltre le fiamme raggiungendo così Yamira)
Yamira: Papà…. finalmente! (Si tuffò piangendo tra le sue braccia)
Yami: Basta piangere ora sei salva… abbiamo un futuro da vivere ricordi?
Yamira: (Annuì) Si… il futuro prezioso che la mamma mi ha concesso di vivere accanto al mio adorato papà
Yami: Ed è per questo che sono qui… (si tolse la sua giacchetta con cui coprì la piccola) ora aggrappati

Prese in braccio Yamira e stringendola forte a sé si tuffò tra le fiamme con un balzo rotolò di sotto…

Joey: Yami! Yamira!
Seto: State bene?
Yamira: S… si… papà! Avanti rispondi! Papà apri gli occhi! Papà!!! (Gridò piangendo non appena si accorse che il suo papà non si risvegliava)
Joey: Yami! Yami rispondi!
Seto: Forza apri gli occhi idiota!

Ma Yami non accennava a riprendersi. La disperazione nel cuore di Yamira e dei nostri amici era un sussuro lontano per lui.
Quando però in un'altra dimensione…

Yami: Ma dove sono…? Sento le voci dei miei amici… di mia figlia che mi chiamano…
Benedetta: Torna da loro…

Yami non credette alle sue orecchie. Si voltò in direzione della voce che aveva subito riconosciuto con il cuore che gli batteva forte nel petto. Era un sogno, doveva essere per forza un sogno. Il frutto proibito di un desiderio tanto agonato. Ma quanto dolce era quell’istante in cui poteva sentire di nuovo la mia voce? Vedere di nuovo il mio viso? Tutto ad un tratto dal suo volto iniziarono a scendere lacrime di gioia ma allo stesso tempo di nostalgia e dolore…

Yami: Benny… sei proprio tu? Amore mio… (i suoi occhi si riflettevano nei miei e mi guardavano meravigliati)
Benedetta: Si… sono io… asciuga le tue lacrime non voglio vederti piangere
Yami: Sono in paradiso non è così? Se sono accanto a te allora vuol dire che sono morto… finalmente insieme…
Benedetta: No… non sei morto e questo non è il paradiso… devi tornare da loro…
Yami: Non voglio! Non voglio separarmi da te mai più!
Benedetta: Lo so… credimi lo so bene tesoro mio… è come se tu avessi imprigionato una parte di me nel tuo cuore…
Yami: Allora vieni a riprendertela!
Benedetta: Amore mio… (sussurrai con voce pacata) un giorno… un giorno saremo di nuovo insieme… ma fino a quel giorno… non potrò toccarti… non potrò vederti… portami nel tuo cuore… da li non me ne andrò mai è una promessa
Yami: Benny mi manchi da impazzire… non riesco ad andare avanti senza di te… ti prego fammi restare con te…!
Benedetta: Non voglio… non voglio averti accanto adesso…

Non voglio averti accanto… che grande menzogna avevano sussurrato le mie labbra. Mentì, con la morsa nel cuore, ma la mia era una bugia dolorosa quanto innocente…

Benedetta: Non hai più bisogno di me… li davanti a te c’è la vera felicità… la stessa felicità che ti porterà verso un futuro di luce… io vi guarderò dal cielo e veglierò sempre su di voi… Yami… torna da nostra figlia… dai nostri amici… ti prego…
Yami: Ma io impazzisco senza di te! Adesso che ti ho ritrovata non voglio più separarmi da te! Benny io…! Ti devo chiedere scusa… per come ho trattato nostra figlia… per non aver mantenuto la promessa fatta… mi dispiace io…
Benedetta: Ti amo… (mormorai scandendo le parole come una melodia) ecco finalmente ho trovato l’occasione per sussurrartelo un ultima volta… ti amo… più di quanto il cielo possa amare la sua terra… ma questo amore d’ora in poi esisterà soltanto dentro il nostro cuore… anche se non potremo stare insieme non saremo mai divisi finchè ci sarà la nostra speranza a tenerci in vita… quella dolce speranza che ti chiama con la sua dolce voce supplicandoti di tornare da lei… và… và da lei…

Lo sguardo di Yami si posò sulla nostra bambina che disperata piangeva invocando il suo nome…

Yami: Ma io…
Benedetta: Yami… il tempo del nostro incontro sta per giungere alla fine…
Yami: Non lasciare che sia il tempo stavolta a dividerci! Resta con me!
Benedetta: Non posso… e sai bene che nulla può impedire al tempo di scorrere via
Yami: Quando la tua vita si spegnerà… allora anche per me il tempo sarà finito… è sempre stato questo il giuramento che volevo mantenere…
Benedetta: Smettila! Non voglio in alcun modo udire parole simili dalle tue labbra… (risposi in lacrime) le memorie del mio tempo continueranno a sussistere soltanto se tu vivrai… se tu sarai felice… solo così io continuerò ad esistere…
Yami: Fino a questo punto sei innamorata di me…?
Benedetta: Me lo domandi pure? Tu sei sempre stato l’unica ragione della mia esistenza… il solo per me… tutto il resto ai miei occhi non brillava della stessa luce che miravo quando ero accanto a te…
Yami: Nonostante mi sia comportato male nei tuoi confronti e in quelli di nostra figlia?
Benedetta: Hai dato prova di un grande coraggio salvando nostra figlia… il tuo puzzle… lo ricostruirete insieme con nuovi e meravigliosi ricordi… non dimenticare mai che ti ho sempre amato e che continuerò ad amarti fin dove si estenderà la nostra dolce ed immortale eternità... camminate insieme verso essa… la luce è proprio li
Yami: Lo farò… ora devo andare… nostra figlia mi chiama…
Benedetta: (Gli mostrai il mio sorriso più dolce e orgoglioso che abbia mai visto e dal mio volto cadde una lacrima) Abbracciala forte sul cuore anche per me ma non rivelarle del nostro incontro… vorrei essere io un giorno ad incontrarla dentro un suo sogno…
Yami: Va bene piccola… aspetterò il giorno in cui potrò stare di nuovo insieme a te
Benedetta: (Annuì) Che quel giorno sia il più lontano possibile…

Un'altra bugia sgorgata dalle mie labbra macchiata però di innocenti intenzioni. Un giorno in più lontano da te amore mio è come vivere avvolta da un ombra malvagia che ti stringe in una morsa senza fine attimo dopo attimo. Come annegare lentamente sperando in una fine veloce e poi accorgersi che la fine di quel dolore straziante non arriverà mai. E’ il dolore lacerante che il mio cuore non sopporta di provare…

Benedetta: Vivi… sii felice e fino a quel giorno… addio amore mio… (e con il cuore che sembrava scoppiarmi dal dolore lasciai che il mio amato raggiungesse la sua vita)

Yami si risvegliò e questa volta accanto a nostra figlia e ai nostri inseparabili amici…

Yamira: Papà! Per fortuna stai bene… ho avuto tanta paura! (Gli gridò abbracciandolo come la cosa più preziosa che aveva)
Yami: Un sogno…? Si è trattato soltanto di un sogno…? (Si domandò perplesso) Qualunque cosa sia stato… non dimenticherò mai le emozioni profonde che ha lasciato nel mio cuore (disse tra sé sfoggiando un sorriso sereno)... sono qui piccola non ti abbandonerò mai… ho promesso che avremmo camminato insieme sulla strada che porta verso la luce (abbracciò stretta la sua piccola adorata Yamira) ed ho intenzione di mantenere quella promessa a qualunque costo
Yamira: Oh papà mio… ti voglio bene
Joey: Per fortuna stai bene amico… non sai che paura
Seto: Non la smetti mai di far preoccupare i tuoi cari eh? Yamira era disperata… se non fossi tornato ti avrei maledetto per il resto della tua vita
Yami: (Sorrise) Sono qui…
Amane: Non crediate che sia finita… faraone io…

Ma improvvisamente ecco apparire Bakura…

Bakura: Adesso basta… Amane
Amane: Bakura! Fratello mio… la nostra vendetta siamo vicini al raggiungerla!
Bakura: Non ho più interesse a vendicarmi… ora torniamo a casa e ricominciamo anche noi… ok?
Amane: Fratello… si… (e così abbracciandosi a lui se ne andarono con la speranza e il desiderio di una nuova vita)
Yami: Tu stai bene piccola?
Yamira: Si! Accanto al mio papà ai miei amici… non potrei star meglio di così! (Esclamò con un dolcissimo sorriso)
Yami: Bene… sono contento… (le sorrise)
Joey: Yami… il tuo puzzle…
Seto: Hai distrutto una parte del tuo cuore… ora come farai?
Yami: Non è così… il mio cuore adesso è qui davanti a me… (il suo sguardo incantevole come quello di un angelo si posò su Yamira) lo ricostruirò insieme a mia figlia e con lei nuovi e straordinari momenti… non è così Yamira?
Yamira: Certo! Con immenso piacere papà! (Sorrise)

La sera stessa…

Yamira: Papà…
Yami: Si… cosa c’è?
Yamira: Potrei… potrei leggere il quaderno della mamma?
Yami: Quello azzurro? Mi spiace avertelo strappato dalle mani… non volevo ferirti… o meglio… non avrei voluto…
Yamira: (Scosse la testa) Non ha importanza… adesso posso leggerlo?
Yami: Si… vieni andiamo nella camera della mamma…

Spalancando piano la porta della mia stanza entrarono. Una brezza di vento smosse le tende della finestra e un raggio di luce indicò la piccola scrivania accostata vicino la libreria…

Yami: La scrivania della mamma… a lei piaceva tanto scrivere… amava comporre poesie ma non sono mai riuscito a leggerne una…
Yamira: Non immaginavo che alla mamma piacesse scrivere… ma allora quel quaderno…
Yami: Pensi che l’abbia scritto la mamma?
Yamira: Papà tu conosci la sua calligrafia non è così?

Yami annuì. Prese il quaderno dalla libreria e iniziò a sfogliarlo. Riconobbe subito la mia calligrafia...

Yami: Si… è la sua…
Yamira: Quindi questa storia l’ha scritta la mamma…
Yami: Storia?
Yamira: Si… la storia dell’uccellino innamorato… la leggiamo insieme papà?
Yami: … Si volentieri…

La piccola spalancò la bocca in un grande sorriso di gioia. Yami le si avvicinò. Allungando le braccia verso di lei la prese per la prima volta in braccio. Ciò che sentiva era una sensazione unica. Percepiva il calore della bimba inondargli il cuore di felicità. Una felicità che non aveva mai provato e che sapeva non si sarebbe mai spenta…

Yamira: Questa è la prima volta che mi prendi tra le tue braccia… è bellissimo… (sorrise così che le fossette del suo visino si colorarono di un innocente rossore)
Yami: Lo so… scusami piccola avrei dovuto abbracciarti dal primo istante in cui sei venuta al mondo ma egoisticamente non l’ho mai fatto…
Yamira: Ma adesso sei qui con me no? Sono tra le tue braccia e abbiamo tutta una vita davanti per recuperare il tempo perduto e io non voglio perdermi nemmeno un momento con il mio amato papà perché ti voglio tanto bene (disse gettandogli le braccia al collo abbracciandolo con un affetto profondo)
Yami: Yamira…

Strinse la piccola a sè sorridendo orgoglioso. Adesso aveva di nuovo qualcosa per cui lottare… per cui vivere… e questa sensazione caricava il suo cuore di un incredibile energia…

Yami: Ora leggiamo il quaderno della mamma va bene?
Yamira: Hm… (rispose con un sorriso)
Yami: (Fece sedere la piccola sulle sue ginocchia e insieme iniziarono a leggere il mio quaderno)
“In una bellissima giornata di sole una piccola uccellina decise di fare un giretto per la città. Così schiudendo le sue piccole ali spiccò il volo. Volava, volava, volava… il suo cuoricino batteva forte forte, ma piangeva. Era triste. Aveva perduto il suo papà. Era rimasta sola. Benchè avesse tanti amici attorno a sé, dentro il suo cuore non vi era più luce. Stanca di aver volato per tante ore la piccola uccellina si posò sul ramo di un albero. Si accovacciò e pianse stringendosi tra le sue fragili ali. Pianse finchè un uccellino non le si adagiò accanto. – Cosa c’è?- Le domandò. L’uccellina non rispose. Era completamente abbagliata dagli occhi del misterioso uccellino. Preoccupato la consolò – non devi piangere… a questo mondo c’è così tanta luce… presto te ne accorgerai anche tu.- Al pronunciare quelle parole l’uccellino le sorrise volando via in un battito d’ali. Nel cuore della piccola uccellina adesso splendeva il sole. Un meraviglioso sole che le riscaldava il cuore. Il giorno dopo l’uccellina si ritrovò con i suoi amici i quali l’accolsero con un grande sorriso e con tanto amore ed in mezzo a loro ritrovò l’uccellino che aveva incontrato il giorno prima. Un istante li attraversò. Il battito di due cuori che si incrontrano in uno sguardo dolce e profondo. L’incanto di quel momento sembrò durare poco ma entrambi erano consapevoli che ci sarebbe stato un dopo a quella magia. Il tempo passava e la piccola uccellina non era più triste e non si sentiva più sola. Nel suo mondo adesso brillava una luce che non si spegneva mai. Era unica e affascinante ma nonostante avesse ritrovato la serenità c’era ancora qualcosa che le mancava. L’amore. Lei amava tanto ma davvero tanto quel giovane uccellino che l’aveva salvata dalle tenebre. Però lui ancora non riusciva a ricambiarla. Finchè però, dopo tante vicissitudini, alla fine anche lui la ricambiò. Il loro amore poteva essere vissuto alla luce del sole senza più alcun rimorso. Così strinsero le loro ali l’uno sull’altra raggiungendo la soglia del paradiso. Il tempo passava e il loro legame diventava sempre più forte. Le giornate trascorrevano serenamente e la felicità regnava sovrana. I cuori dei due giovani uccellini crescevano giorno dopo giorno e tutto attorno a loro era così stupendo da sembrare un sogno.
Ma un giorno accadde qualcosa. Un qualcosa d’inaspettato e allo stesso tempo di meraviglioso. La giovane uccellina scoprì di essere incinta. Era felice. Si sentiva volare al settimo cielo dalla felicità. Provava una sensazione indescrivibile. E così raccolse tutto il suo coraggio e diede al suo amato la bella notizia. L’uccellino rimase interdetto per un primo momento ma nei suoi occhi l’uccellina lesse improvvisamente una fresca e dolce felicità. L’uccellino, ammaliato da quell’attimo di magia strinse sotto le sue ali la sua uccellina gravida e da quel momento il sogno cominciò…
Yamira: Ero rimasta a questo punto… papà te la senti di continuare…?
Yami: Sta raccontando del nostro incontro… tutto ciò che le accadde dopo avermi incontrato…
Yamira: Papà…?
Yami: S… si… scusami piccola continuo subito… “L’uccellino la coccolò trasmettendole tutta la gioia che aveva nel cuore e infine la baciò. Ma nessuno dei due sapeva che quell’attimo di pura magia non sarebbe durato a lungo. Infatti un giorno i due uccellini bisticciarono. Lui disse a lei – non voglio più saperne di te… dimenticami. – Ma l’uccellina non poteva dimenticare l’unico e incancellabile grande amore della sua vita e decise così di lottare perché tutto tornasse come prima. Purtroppo però accadde qualcosa di brutto. L’uccellina nel tentativo di salvare la vita al suo amato ebbe un incidente dove credette di aver perduto la sua creatura. Il dolore e la rabbia la spinsero ad allontanarsi dal suo amato. Lo credeva colpevole della morte della sua amata creatura e non poteva perdonarglielo. L’uccellino aveva finalmente capito quanto e cosa aveva perduto. Non sopportando la lontananza di colei che amava le chiese scusa dal profondo del cuore. L’uccellina che non lo aveva mai dimenticato ne potuto cancellare dal suo cuore, lo perdonò. Successivamente scoprì con gioia infinita di essere ancora incinta e il sole tornò a risplendere sulle loro vite dopo quella burrascosa tempesta. Arrivò poi il giorno in cui l’uccellino chiese alla sua amata di sposarlo. A lei non parve vero. La sua vita non poteva essere così speciale eppure l’uccellino le era accanto e non voleva altri che lei. I due uccellini si sposarono sotto la benedizione dei loro amati amici. Il loro mondo si trasformò in un paradiso. L’uccellina era davvero tanto felice aveva accanto l’amore della sua vita e dentro di sé c’era la sua preziosa e meravigliosa creatura che amava profondamente.
Ma purtroppo quel cielo limpido e azzurro venne oscurato da un destino crudele e avverso.
La piccola uccellina scoprì di essere malata e il suo mondo perfetto le crollò improvvisamente addosso. Il suo pensiero andò immediatamente alla sua amata creatura. Sentiva di doverla proteggere a qualunque costo e così prese la sola decisione che le avrebbe salvato la vita. La giovane uccellina scelse di morire e far nascere così l’esserino prezioso che era dentro di lei. Tutti le dicevano – non farlo… hai ancora la tua vita da vivere- ma l’uccellina sorrise e disse loro – la mia vita adesso è in lei… l’ho riposta nel suo futuro quel futuro che intendo darle ad ogni costo.- L’uccellina stava morendo, la sofferenza le attanagliava il cuore e le strappava ogni speranza rimastale. Però il suo pensiero era costantemente rivolto alla creatura dentro di sé e a ciò che avrebbe portato nelle vite di coloro che lasciava. Giunse così il giorno in cui la piccola creatura venne al mondo. L’uccellina ce l’aveva fatta. Dopo tante sofferenze e lacrime, era riuscita, prima di spegnersi per sempre, a lasciare in dono a colui che amava il tesoro prezioso che emana luce.” Fine…
Yamira: E’… è bellissima… (riuscì a dire la piccola lasciando che le lacrime le bagnesserò il suo grazioso visino)
Yami: Si… lo è davvero… lei ha scritto questo racconto poco prima di morire… sapeva come sarebbero andate le cose… sapeva che una volta che saresti nata si sarebbe allontanata per sempre da questo mondo…
Yamira: Povera mamma… lei ha fatto del suo meglio per farmi nascere e io non sono riuscita nemmeno a dirle grazie… un solo piccolo semplice grazie…

Yamira si voltò ad abbracciare il papà e affondò il viso sulla sua spalla. Pianse in silenzio per scacciare dal cuore tutta la tristezza che aveva dentro…

Yami: Yamira non piangere… la mamma sa quanto tu sia felice adesso… sa quanto le vuoi bene… lei veglia sempre su di te dal cielo non si distrae neanche per un momento… sei troppo speciale bambina mia… (cercò di consolarla accarezzandole affettuosamente la schiena)
Yamira: Papà… io prometto che da oggi in poi mi prenderò cura di te… sebbene forse non ne sarò all’altezza… cercherò di darti tutto l’amore possibile proprio come ha fatto la mamma… sarà questo il mio dono per lei… amare e prendermi cura dell’uomo che tanto amava e di colui che è il mio adorato e prezioso papà… mi senti mamma? Te lo prometto io… proteggerò il mio papà!
Yami: Tesoro mio… sei meravigliosa… (strinse forte a sé la sua bambina e le accarezzò il volto con il suo) non avrei mai creduto che nel cuore di una piccola bambina si nascondesse tanta dolcezza e così tanto amore… dunque è lei il tesoro prezioso che emana luce… questa piccola creatura che hai fatto nascere dopo tante sofferenze… per me… soltanto per me… non è così… Benny?

Eh si… proprio così. Yamira è il tesoro prezioso che emana luce. Il frutto di un amore nato da un destino già scritto e portatore di una grande felicità. La stessa felicità che ho riposto nel vostro futuro. Quel futuro scintillante che non aspetta altri che voi.
La sera stessa Yamira dormì accanto al suo papà. Abbracciata a lui la piccola conobbe per la prima volta quelle piccole emozioni che non aveva mai provato prima d’ora. Era felice e questa sua gioia arrivò dritta al cuore di Yami…

Yami: Vuoi che ti legga qualche favola scritta dalla mamma?
Yamira: Si… ne sarei davvero entusiasta!
Yami: D’accordo… (sorrise colpito dalla sua innocente spontaneità) Coraggio sotto le coperte…

Si sistemarono entrambi sotto le calde coperte del mio letto e Yami prese un quaderno dalla mia scrivania…

Yami: “Raccolta di fiabe per la mia bambina adorata” (lesse il titolo della copertina)
Yamira: La mamma ha scritto delle fiabe per me…?
Yami: Sembrerebbe di si… aveva molta fantasia e le piaceva scrivere tutto ciò che le passava per la mente… amava la scrittura e nonostante non sia mai stata una cima a scuola riusciva ad emozionare con i suoi scritti…
Yamira: Mamma…
Yami: Su… leggiamo… (ma ad un tratto dal quaderno cadde un foglio piegato a metà che Yami raccolse incuriosito)
Yamira: Cos’è papà?
Yamira: Non ne ho la minima idea… (lo aprì) ma questa…
Yamira: Cosa…? (Domandò curiosa la piccola)


Yami: E’ una poesia della mamma dedicata a te…
Yamira: Per me…? (Esclamò meravigliata)
Yami: Si… per te…
Yamira: Ti prego papà me la leggeresti? Te ne supplico! Vorrei tanto conoscere le parole della mamma per me…
Yami: Ma certo… te la leggo subito… (e iniziò così a leggerla)
“Bambina mia…
che adesso sei qui con me, dentro di me
io sono la tua mamma
colei che ha imparato grazie a te il bellissimo significato di diventare mamma…
quando leggerai questa lettera allora vorrà dire che non ci sarò più…
la tua nascità è stata un dono del cielo
il fato ti ha portata dinanzi la mia strada,
quel destino meraviglioso che mi ha concesso di averti dentro di me…
purtroppo però non ci è stato consentito di conoscerci
mi dicevano di ucciderti
ma chi sono io per toglierti la vita?
Come avrei potuto uccidere il frutto del mio amore?
Spegnere così la piccola stella
che stava sbocciando nel mio amato cielo?
No… non avrei mai trovato il coraggio.
E così dopo molte difficoltà e sofferenze sei nata… Yamira.
Per te ho dato la vita e non me ne pento
perché ora la mia vita è in te…
tu sei mia figlia ed io la tua mamma…
niente e nessuno potrà mai spezzare questo legame.
Non potrò essere accanto a te
per colmare i tuoi pianti neonati
asciugare le lacrime quando la vita ti dirà no.
Non sarò con te nelle vittorie e nelle sconfitte
che il mondo ti porterà.
Non potremo spegnere insieme le candeline dei tuoi compleanni felici.
Non potrò insegnarti a camminare,
a pronunciare i nomi più belli
che tu possa far uscire dalle tua labbra…
quelle che mettono i brividi al cuore, mamma e papà.
Non sarò li per proteggerti da chi ti vorrà male
e non potrò insegnarti ad amare i colori della vita,
a non odiare mai le stelle
anche quando sembran non brillare.
Non guarderemo insieme
il sole albeggiare e la luna apparire al tramonto rosso della sera.
Non nuoteremo felici nel mare,
abbandonate alle calde onde salate di agosto.
Non potremo tenerci strette
negli inverni innevati
gioiendo allo spuntare del variopinto arcobaleno.
Non potrò insegnarti a stare tra la gente
a capire chi mente o chi ti ama davvero.
Non avrò la possibilità di incoraggiare i tuoi sogni
incoraggiandoti a non arrenderti mai.
Ma vedrai, sarà fantastico venire al mondo!
Anche se non saremo mai un'unica anima
inseparabili quando lo vorrai…
anche se non saremo due teneri abbracci complici e innamorati,
due rondini felici sempre in cerca della primavera.
Ma anche se io non sarò lì accanto a te
tu potrai custodirmi nel tuo cuore,
è l’unico posto dove il male non potrà mai entrare.
Dove nessuno ci potrà mai separare.
Però a questo mondo ci sono persone che ti aspettano mia dolce bambina
e insieme costruirete il vostro futuro,
sotto le ali del mondo che vi guarderà felice dal suo cuore più sincero e profondo.
Grazie per avermi regalato la gioia di diventare mamma.
Adesso tocca a te seguire il mio viaggio bambina mia.
Soltanto a te.
Si sta facendo buio… devo andare…
ma ti prometto che sarai felice.
Ciao vita mia… la tua mamma ti saluta dandoti un bacio.
Sarò sempre accanto a te…
perché la mia casa ora… è nel tuo cuore.
Yamira: Oh mamma… questa poesia è…
Yami: Per te… l’ha scritta prima di morire… soltanto per te… conosceva meglio di chiunque altro il suo destino e ha voluto che tu sapessi quanto lei ti amava… quanto avrebbe desiderato abbracciarti e starti accanto…
Yamira: Povera mamma… anche io avrei tanto voluto conoscerla stringerla a me e dirle grazie dal più profondo del cuore ma purtroppo non ho avuto questa opportunità… mammina dolce…
Yami: Ma la mamma lo sa… percepisce i tuoi sentimenti anche in questo momento e scommetto che starà sorridendo con le lacrime agli occhi per la commozione… (abbozzò un sorriso)
Yamira: Non la ripagherò mai abbastanza per tutto quello che ha fatto per me… (sussurrò nel pianto che incominciò a irrompere dal profondo e tra le lacrime scorrevoli sul suo volto)
Yami: Non devi piangere… la mamma è orgogliosa di te puoi esserne certa… ha riposto in te i suoi sogni e sa che non la deluderai mai…
Yamira: Mai… non lo farò mai… hai sentito mamma? Prometto che andrò avanti assieme al papà e non mi scoraggerò mai… andrò avanti affrontando il futuro che mi aspetta e questo te lo prometto mamma!
Yami: (Le accarezzò la testa fiero di aver avuto la possibilità di conoscere quella graziosa creatura) Ora a nanna… domani rileggeremo la poesia della mamma e tutte le sue favole… ma adesso è ora di dormire… (le disse con un sorriso pari alla grazia di un angelo mentre le rimboccava le coperte…
Yamira: (Annuì) Buona notte papà e sogni d’oro (sorrise)
Yami: Buona notte angelo mio e sogni d’oro a te… (sussurrandole quelle dolci parole si chinò per darle un bacio sulla fronte)

Nei loro cuori vi erano sentimenti contrastanti. Gioia, dolore, rabbia e rassegnazione. Ma la notte cullò con dolcezza i loro cuori affidandoli l’un l’altro. Il silenzio regnava sovrano e la magia delle stelle, che con il loro splendore rischiaravano il cielo come in un sogno, portava con sé il preludio di nuove speranze.
Quella stessa notte Yami non riuscì ad addormentarsi. Purtroppo gli incubi accerchiavano ancora il suo cuore, impedendogli di fare sonni tranquilli.
Per paura di svegliare la piccola decise di scendere in soggiorno e così si distese sul divano finchè i pensieri tanto odiati non tornarono a invadergli la mente. Scacciando via l’amarezza dal cuore si alzò di scatto per raggiungere la mia stanza. Yamira dormiva serena e per non disturbarla prese dalla scrivania uno dei miei libri e tornò giù in sala. Si distese nuovamente sul divano per leggere in tranquillità. Sfogliò il mio libro e da esso cadde un altro foglio che raccolse subito. Si domandò se fosse un'altra poesia dedicata a nostra figlia e così colto da un improvvisa gelosia stava per riporlo al suo interno quando lesse il titolo…

Yami: Per l’unico amore della mia esistenza… ma questa poesia… (lesse il titolo e subito dopo il testo) “Vorrei essere la tua eternità”

Non è facile dimenticare i momenti insieme a te
tornare indietro nel tempo e poterti dire quanto sei importante
restare qui ad aspettare il momento di volar via.
Darei ogni cosa perché non arrivi mai ma così non sarà…
Risplendi dentro me
ora io so che cosa c’è oltre il cielo dove andrò
la speranza che tu sorriderai per me… per te… ti amo
io vorrei essere la tua eternità
per restare sempre qui accanto a te
e sentir il dolce battito del tuo cuore che mi sveglia la mattina.
Ma così non sarà… sempre… l’eternità tu sarai
e prima che il tempo passi e mi porti via da te
vorrei poterti fare una promessa che sarà
per sempre dentro di te
ascoltala col cuore…
io so che presto vedrai una nuova luce dinanzi a te
ti porterà la felicità… vedrai…
io vorrei essere la tua eternità
per poterti stringere forte a me
posso sentire il mio bisogno di te
al domani che non verrà mai più
non cambieranno mai questi miei dolci sentimenti.
Io ti sento dentro me
e il domani sarà sereno anche per te
seppur lontani noi saremo sempre eterni…
io vorrei essere la tua eternità
per darti sempre felicità
Benny… questa poesia l’hai scritta per me… immaginando il dolore che mi avrebbe logorato hai voluto portare una speranza in più nel mio cuore… piccola mia… mi manchi da impazzire… (calde lacrime iniziarono a rigargli invadenti il volto)

Intanto la nostra adorata bambina dormiva profondamente. Ma un sogno confuso e malinconico le catturò improvvisamente il cuore e i suoi innocenti sogni. Così si ritrovò a fluttuare nel cielo. Sotto di lei poteva sentire le voci dei nostri amici bisbigliare preoccupati tra loro. Si domandò cosa stesse accadendo finchè non udì una voce sconosciuta. La mia. Gridavo dal dolore e avevo il respiro affannato mentre il cuore mi batteva forte in petto. Yamira riuscì a percepire la mia sofferenza interiore, le mie paure, il mio desiderio più grande. Capì che ero io poiché quel desiderio, tanto agonato, riguardava proprio lei. Non poteva vedermi in volto perché non l’aveva mai conosciuto eppure sapeva meglio di chiunque altro ciò che si celava nel mio cuore. D’un tratto nel suo sogno la voce di Yami gridò dal dolore e la piccola ebbe un sussulto. I sentimenti del suo papà le penetrarono dentro permettendole così di rivivere il momento stesso in cui mi spensi abbandonando i miei cari per sempre. Senza che se ne accorgesse Yamira stava già piangendo disperata.
Quando ad un certo punto si sentì scuotere con violenza e così riaprì gli occhi…

Yami: Yamira! Piccola mia stai bene?
Yamira: Pa… papà ma cosa…?
Yami: Ti agitavi nel sonno finchè non ti ho sentita gridare… sono corso da te e ti ho trovata a piangere disperata
Yamira: Ho sognato la mamma…
Yami: Cosa? La mamma?
Yamira: (Annuì) O meglio… la sua voce… ho sentito le sue grida di dolore e poi la sua angoscia di perdermi… la mamma aveva paura di non riuscire a farmi nascere… (spiegò al suo papà mentre le lacrime le scorrevano incessantemente sulle sue guance rosa)
Yami: Yamira…
Yamira: E poi… dopo la mia nascita ho sentito la mamma morire e la tua disperazione nell’averla perduta per sempre… è stato orribile… i vostri sentimenti li ho percepiti tutti dentro il mio cuore… (esplose così in un pianto di disperazione e rimorso) è colpa mia… è tutta colpa mia se la mamma è morta e se tu papà e tutti gli altri avete sofferto così tanto… (singhiozzò mentre le lacrime le scendevano non la smettevano di bagnarle il volto)
Yami: No… non è così Yamira
Yamira: Però…
Yami: La mamma dal primo istante in cui ha saputo di aspettarti si è trasformata… una luce splendida brillava sul suo volto ed era diventata bellissima… no che non lo fosse anche prima ma la gravidanza l’aveva resa diversa ed il merito è soltanto tuo… e da quel momento ha lottato con tutte le sue forze per proteggerti perché per lei eri la vita… ricordi la sua lettera? In essa sono racchiusi tutti i suoi sentimenti e tutte le sue speranze che ha riposto in te
Yamira: Papà…? Però io ti ho tolto la tua unica ragione di vita… ora capisco perché prima mi disprezzavi… perché ero la causa della scomparsa di colei che tanto amavi… per questo è colpa mia… (disse singhiozzando)
Yami: No… l’unica colpa che hai è stata quella di avermi voluto bene nonostante io ti abbia rifiutata e fatto del male… la mamma è orgogliosa di te e anche io lo sono… sai una cosa tesoro?
Yamira: Uhm?
Yami: La mamma aveva ragione… non esiste persona al mondo che mi voglia bene più di te…
Yamira: Ma io… papà non è così! Cioè… io ti voglio un mondo di bene ma era la mamma che ti amava profondamente… lei ti ha sempre protetto e…
Yami: Mi ha permesso così di trovare la vera felicità
Yamira: Che intendi dire?
Yami: Il suo vero desiderio sai qual’era?
Yamira: (Rispose di no con un cenno del capo)
Yami: Voleva che tu avessi l’opportunità di conoscere un padre meraviglioso che ti avrebbe amata profondamente… un padre speciale come lo era il suo e inoltre desiderava che io trovassi la strada della felicità accanto a te perché si… adesso ho finalmente capito… non esiste dono più grande nella vita per un padre se non quello di sentirsi chiamare papà ed essere amato come tale… solo ora ho capito… tu sei la mia meravigliosa bambina… il regalo più bello che potesse farmi… tutto il suo amore… tutte le sue attenzioni non erano neanche lontanamente paragonabili alla gioia più grande di diventare padre… finalmente sono arrivato a comprenderlo e perché il suo costante desiderio di proteggermi e difendere così la mia vita mi avrebbe permesso di raggiungere la tanto sospirata grande felicità… lei lo sapeva bene
Yamira: E’ per tutto questo che la mamma ha fatto del suo meglio per farmi nascere… adesso ho capito… mamma… (sussurrò il mio nome versando le ultime lacrime che il suo papà asciugò amorevolmente con un bacio)
Yami: Aspetta un momento… (si allontanò per prendere qualcosa dall’armadio) ecco tieni… (le disse porgendole una scatola rosa) ti domando scusa se ciò che troverai al suo interno è in disordine e ormai non più utilizzabili… la colpa è mia… ma spero che lo apprezzerai comunque
Yamira: Che cos’è? (Domandò curiosa)
Yami: Un regalo della mamma per te
Yamira: Un regalo della mamma per me…?
Yami: (Annuì) Coraggio aprila

La piccola non se lo fece ripetere due volte e così aprì la scatola. I suoi occhi rimasero sorpresi nel vedere quel contenuto…

Yami: Sono tutti oggetti che la mamma ha creato per te perché lei ti amava profondamente tanto da non sentire ne la stanchezza ne il dolore nonostante fosse agli ultimi giorni della sua vita
Yamira: Mamma… (il suo viso tornò a riempirsi nuovamente di lacrime)
Yami: Non è vederti piangere che farà contenta la mamma… il suo desiderio era la nostra felicità dobbiamo sorridere anche per lei… ok? (Asciugò le sue lacrime con una tenera carezza)
Yamira: Si… hai ragione papà… non piangerò più così la mamma sarà orgogliosa di me…
Yami: Lo è sempre stata e sempre lo sarà… adesso torna a dormire… domani dobbiamo alzarci presto e sarà una giornata lunga… ma prima… (le poggiò accanto un piccolo peluche di cane)
Yamira: Uao che amore!
Yami: Questo era della mamma… un regalo da parte mia che lei ha sempre custodito con amore… adesso è tuo
Yamira: Ti ringrazio papà… prometto che lo conserverò gelosamente!
Yami: Ne sono sicuro (sorrise) ora su sotto le coperte…
Yamira: Si! (Rispose serena adagiando sul comodino accanto al letto la scatola rosa ormai divenuta così preziosa) papà…
Yami: Si… dimmi piccola
Yamira: Mi canteresti la ninna nanna…?
Yami: Come…? (Domandò sbalordito da tale richiesta)
Yamira: Forse ti imbarazza… perdonami papà fa conto che non ti abbia detto nulla… ok?
Yami: No… va bene…
Yamira: Sul serio?
Yami: Si… ma ti dispiace se invece di cantare recitassi per te una ninna nanna in poesia?
Yamira: No… va benissimo grazie papà mio!
Yami: Ma di che? Spero solo di essere capace… beh ecco vedi… non sono mai stato bravo con le parole e…

La sua goffaggine nel parlare e il suo imbarazzo strapparono un sorriso alla piccola Yamira che rise divertita…

Yamira: Sarai fantastico ne sono sicura… il mio papà è il migliore del mondo!
Yami: Yamira…(le sorrise dolcemente e facendo un lungo respiro iniziò a recitare parole colme d’affetto)

Non mi sono mai sentito così vivo prima d’ora
se non dal giorno in cui nascesti tu…
quanto avrei voluto cullarti tra le mie braccia
vedere il mondo addormentarsi con te e sentire il tuo respiro…
lo sai? Sei tremendamente bella piccola mia
anche quando i tuoi occhi si riempiono di lacrime
perché sei il mio angelo e questa è la mia ninna nanna per te
non aver paura io sono accanto a te
non sarai più sola tesoro mio
anche quando sarai grande
e piangerai ricordando la mamma che non hai mai conosciuto
lei ti conosce… ti ama e continuerà a vegliare su di te da lassù
ora chiudi gli occhi sono qui con te
il mio bacio cancellerà il tuo dolore
dormi angelo mio e io ti canterò la ninna nanna solo per te.
Ditemi… c’è un modo per far tornare indietro il tempo?
Qualcuno lo sa?
Darei qualsiasi cosa per recuperare il tempo perso senza di te
ma prometto che non ti lascerò mai più
niente ti porterà via da me sei il mio tesoro prezioso.
Se il mondo diventasse freddo e senza scopo
tu mi darai la forza per andare avanti…
costruiremo insieme i ricordi perduti,
chi abbiamo perduto e tanto amato
sarà sempre con noi
ma tu per favore… perdonami tesoro mio
per averti fatto tanto male… perdonami
tu sei e sarai il mio tesoro prezioso
e questa è la mia ninna nanna per te
ricordala angelo mio…
la mia ninna nanna solo per te…

E così nell’abbraccio di una piacevole e tenera magia Yamira si addormentò serena con un dolce sorriso sul volto…

Yami: Adesso dormi tranquilla… adorata bambina mia (e così sussurrandole si distese piano accanto a lei)

La mattina seguente padre e figlia si recarono a far visita alla mia tomba accompagnati dal nostro piccolo gruppo di amici. Il viaggio durò un paio di ore o poco più. Lungo il tragitto Yami disse a nostra figlia che non sarebbero andati a trovare soltanto la mamma ma anche il nonno. La piccola esultò dalla gioia. Avrebbe “conosciuto” non solo la sua cara mamma ma anche il suo nonnino. Non le sembrava possibile nonostante fosse un desiderio del tutto realizzabile, ai suoi occhi appariva come il sogno più bello. Nel suo cuore batteva forte il desiderio di conoscere colei che le aveva dato il dono della vita sacrificando la sua.
Finalmente il treno arrivò a destinazione. La giornata era illuminata da un sole caldo e luminoso. Non vi era neanche una nuvola in cielo. Il vento soffiava sereno librando migliaia di foglie e petali di fiori meravigliosi che circondavano il cimitero. Sebbene il luogo rappresentasse un groviglio di malinconie e momenti perduti, gli umori dei miei cari erano sereni e colmi di speranze. Ma anche se ormai il legame tra padre e figlia era divenuto più solido di una roccia nel cuore di Yami l’oscurità non si era ancora allontanata. Sperava che incontrandomi nel luogo dove riposavo riuscisse a scacciare per sempre le ombre dal suo cuore. Yami non era venuto al mio funerale. Mancò di darmi l’ultimo saluto. Per lui non ero morta. Si rifiutava di accettarlo e questo lo portò ad isolarsi nel suo mondo di oscurità. Ma in questo giorno avrebbe dovuto trovare il coraggio di dirmi addio una volta per tutte e questo Yami lo sapeva bene.
La piccola invece gioiva all’idea di vedermi per la prima volta. Conoscere così la sua mamma…

Joey: Siamo arrivati… laggiù c’è la tomba della tua mamma tesoro…
Yamira: Mi… mi tremano le gambe…
Serenity: Coraggio… non c’è né alcun motivo… la mamma è li e ti sta aspettando
Yamira: (Annuì) Scommetto dalla foto che è bella come un angelo…
Seto: Forse resterai delusa piccola…
Kisara: Seto! Non dargli ascolto… lui amava prendere in giro la tua mamma ma in fondo le voleva un gran bene…. anche se Seto non lo ammetterebbe mai
Seto: Tsk…
Yamira: Pensate che la mamma mi stia guardando in questo momento?
Yami: Sicuro e muore dalla voglia di vederti... allora sei pronta? (Le chiese porgendole la mano con un sorriso sereno)
Yamira: Io si… sono pronta (rispose contraccambiando quel dolce sorriso e afferrando la mano gentile del suo papà)

Insieme si incamminarono a passo lento verso la mia tomba. I loro cuori risuonavano all’unisono una melodia che percipivo dall’alto del mio cielo. Cullata dalla sua armonia chiusi gli occhi e attesi serena che gli occhi di mia figlia incontrassero finalmente i miei…

Yami: Qui… riposa la mamma…
Yamira: (Il suo piccolo sguardo si posò curioso sulla fotografia posta sulla lapide e per un momento ne restò incantata) Quella era la mia mamma…?
Yami: (Annuì) Si… era lei
Yamira: Era proprio come l’avevo immaginata… bellissima… il suo sorriso è così…
Yami: Luminoso… è quel sorriso che mi ha fatto innamorare perdutamente di lei
Yamira: Era davvero bella… più bella di un angelo… forse in questo momento è accanto a Gesù… l’avrà voluta accanto a sé perché incantato dalla sua bellezza…
Yami: Se fosse davvero così allora sono geloso…
Yamira: (Sorrise) Ma la mamma non potrebbe mai amare nessun altro uomo che te papà…
Yami: Lo so… (abbozzò un leggero sorriso) però era così bella che non riesco a dimenticare il suo sorriso
Yamira: Ma non devi farlo papà… il sorriso della mamma è il più bel ricordo che tu possa avere di lei e adesso che vedo per la prima volta il suo volto illuminato da uno splendido sorriso sono sempre più felice di avere avuto una mamma meravigliosa come lei… sebbene per un brevissimo periodo di tempo…
Yami: Yamira…
Yamira: Papà… la mamma amava così tanto il cielo?
Yami: Come scusa?
Yamira: Una volta ho sentito Kisa-chan parlare con Seto-san… gli diceva che adesso la sua migliore amica si trovava in cielo… il posto che ha sempre amato e che sarà sicuramente circondata da coloro che amava e che aveva perduto…
Yami: Si… la mamma lo adorava… amava il suo colore così limpido e luminoso… amava la sua grandezza e il suo essere così irraggiungibile…
Yamira: Papà… perché il cielo è così’ grande?
Yami: Immagino perché sia la nuova casa dove vanno le anime dei nostri cari defunti…
Yamira: Uhm… anche tu pensi che la mamma si trovi lassù in cielo?
Yami: …… Si… lo penso anche io…
Yamira: E perché nel cielo ci sono tutte quelle nuvole?
Yami: Perché tramite esse la mamma può sdraiarsi e osservarci fin quaggiù… scommetto che le nuvole saranno immensi prati in fiore…
Yamira: E ci saranno anche gli iris? I fiori preferiti della mamma?
Yami: (I suoi ricordi si spostano ad un momento del passato)

FLASHBACK…

Yami: Questo è per te… (mi porse un fiore di iris bianco)
Benedetta: Un iris bianco… Yami! E’ meraviglioso… grazie… grazie infinite amore mio (risposi mostrandogli il mio sorriso migliore lo stesso di cui se ne innamorò)

FINE FLASHBACK…

Yami: Si… il paradiso dove si trova la mamma sarà colmo di meravigliosi iris bianchi… scommetto che a quest’ora sarà immersa tra di essi ad osservarci… (rispose con un groppo in gola cercando di combattere quel senso di tristezza e dolore che portava ancora dentro di sé)
Yamira: E così la mamma ci sta guardando…

Improvvisamente la piccola agitò la mano in cielo in segno di saluto…

Yamira: Ciao mamma! Grazie per avermi fatta nascere in questo mondo meraviglioso pieno di amici… (strinse la mano di Yami) e grazie per aver amato e protetto il mio papà… prometto che ne avrò cura io d’ora in poi…
Yami: Yamira…?
Yamira: Hai sacrificato la tua vita per farmi nascere perché io sono tua figlia e tu la mia mamma… il nostro legame seppur diviso resterà sempre indivisibile nel mio cuore… sarai sempre la mia cara e preziosa mamma… ti ho amata dal primo istante in cui sono nata dentro di te… percepivo tutto il tuo calore… la tua felicità e il tuo amore per me… sei stata forte e coraggiosa hai combattuto per assicurarmi un futuro e io questo non lo dimenticherò mai… ciao mamma… un giorno saremo di nuovo insieme…
Yami: Piccola mia… ho sbagliato a non averti amata dal primo istante in cui sei nata… ho perduto colei che amavo e accecato dal risentimento non ho fatto altro che odiarti… ma adesso ho capito… (le sussurrò così piano che la bimba non riuscì a sentirlo, stringendole la manina) sai amore mio…? Finalmente ho capito ciò che conta davvero… non sono rimasto solo come avevo creduto… la luce non era scomparsa nonostante il dolore insopportabile della tua perdita mi attanagli ancora il cuore alla fine si… l’ho trovato… il tesoro prezioso che soltanto io posso proteggere… l’avevo accanto a me da sempre aspettava solo di venire al mondo e conoscermi… (il suo sguardo fiero e sereno si posò su Yamira che invece era totalmente rapita dall’immensità di quel cielo azzurro) ed così che il tesoro prezioso che emana luce è entrato nella mia vita… non ti dimenticherò mai amore mio… continuerai a vivere per sempre nel mio cuore e sarà come se tu fossi ancora accanto a noi… d’ora in avanti cammineremo insieme io e nostra figlia… giorno dopo giorno superando qualsiasi ostacolo la vita ci porrà di fronte… non aver più alcun timore perché da ora in poi proteggerò con tutto me stesso il frutto del nostro amore… quindi adesso riposa in pace lassù nel tuo amato cielo tra i fiori che tanto adoravi accanto al tuo papà… un giorno saremo di nuovo insieme ma fino a quel giorno non ti dico addio ma arrivederci amore mio… sono stato felice di averti conosciuta… di averti amata ma è ora è il momento che io riprenda il cammino che avevo iniziato con te e stavolta con Yamira… la nostra adorata piccola piagnucolona… (il suo sguardo malinconico ma allo stesso tempo sereno e fiero tornò a posarsi sulla piccola che gli era accanto e che lo stava scrutando gioiosa)

Dietro di loro, Joey e tutti gli altri erano impazienti di proseguire il viaggio di quella splendida mattinata.
Il sole illuminava con gentilezza il mio prezioso faraone e la nostra amata bambina allietandoli a proseguire il lungo cammino che li attendeva. E questa volta niente avrebbe più scalfito la loro tanta sospirata felicità…

Joey: Ehi voi due che fate ancora lì?!
Seto: Se non vi muovete vi lasciamo là e proseguiamo senza di voi
Kisara: Coraggio Yamira vieni!
Ryu: Yamira!
Yami: Che ne dici…? Proseguiamo il nostro cammino… vita mia?

Il volto dolce e sorridente di Yamira si illuminò come una stella davanti a quella parola pronunciata dalle labbra del suo amato papà. L’aveva resa immensamente felice tanto che il suo cuore batteva troppo forte per una semplice, piccola e dolce emozione. Yamira annuì con il suo sorriso più dolce tuffandosi tra le braccia del suo papà e manifestando così tutta la sua soddisfazione e la sua immensa e incancellabile gioia…

Yamira: Si… andiamo papà!

La strada che ci divise di nuovo era lunga… distante ma la più preziosa che i miei amati avessero mai percorso…

Yamira: (Mentre assieme al suo papà raggiungevano gli altri il suo sguardo tornò a posarsi per un breve momento sulla mia tomba) Ciao mamma… grazie di tutto…

Quelle parole dette con un candido e sereno sorriso le uscirono come un flebile sussurro che il vento raccolse portandole nel mio cielo, affinchè il mio cuore le potesse ricevere e custodire in eterno…

Questo è l’epilogo della nostra storia. Tante sono state le sofferenze, le lacrime, le emozioni e i momenti indimenticabili trascorsi assieme. Ho dato la mia vita affinchè mia figlia venisse al mondo per poter conoscere ed amare un padre meraviglioso come lo era stato il mio. Ho sacrificato il nostro amore… Yami… perché tu potessi incontrare la vera e profonda felicità che io non sarei mai riuscita a darti… nostra figlia… il tesoro prezioso che emana la luce.
Perché l’affetto di una figlia supera persino quello di un amante. Se il destino non avesse deciso di prendermi con sé forse allora avremmo avuto una possibilità di vivere tutti e tre insieme come una famiglia così da donarti una felicità completa. Ma purtroppo non è stato così. Perdona amore mio questa mia scelta… so che hai imparato ad accettarla, seppur con il rimorso e le sofferenze nel cuore, ma questo è stato il mio dono per voi. Per le persone più care e preziose che abbia mai incontrato. Yamira ha conquistato il cuore di tutti voi. Lei è speciale più di quanto sia stata io. Vi saprà dare quell’amore che io non sono mai riuscita a donarvi nonostante vi abbia amati con tutta me stessa. Non è così amore mio? Adesso è giunto il momento di salutarvi. Lasciare a voi il futuro che non ho avuto la possibilità di incontrare. Il mio cammino si è concluso ma il vostro continua ed è lungo e meraviglioso accompagnato dalle persone che mi hanno amata.
Eccolo li guardate… è dinanzi a voi. Sono certa che vi porterà verso la felicità, giorno dopo giorno. Non sono triste per non essere più accanto a voi ma soddisfatta di avere avuto la possibilità di conoscervi. Sono lieta di aver condiviso i momenti più belli e anche i più brutti con voi. Non dimenticherò mai tutto questo, mai...

Nel mio cielo…

Eleison: Ehi Benny-chan andiamo?! (Mi chiamò euforica da lontano agitando la mano)
Benedetta: (I miei occhi fieri e contenti si scostarono dal dolce paradiso che riuscivo a scorgere nei cuori dei miei cari ormai avvolti dal candore splendente della serenità) Si Eleison arrivo! E’ il momento… papà

Sorrisi dolcemente con la gioia nel cuore per poi incamminarmi accanto a mio padre verso l’immenso ed infinito confine del cielo azzurro dove la mia anima avrebbe riposato per l’eternità…

Amici miei carissimi… bambina mia adorata… mio amato e prezioso faraone… grazie per avermi amata… grazie per il vostro sostegno. Non vi dimenticherò mai.
I nostri amati legami vivranno per l’eternità… auguro a tutti voi una vita lunga e felice...


The end…
 
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0 replies since 16/1/2011, 17:38   108 views
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